Quando finirà? Come sarà il mondo dopo? Come fare per uscire?
I mega esperti di turno si alternano sul podio invocando leggi dell’economia (ma esistono davvero? E se erano leggi perché non hanno funzionato?): difesa del capitalismo, libero mercato e altro.
In fondo si capisce che ognuno di noi guarda il mondo, aziende, mercato, società, come una cosa da controllare con “leggi”, appunto, e comandare a piacimento. Se non ci si riesce è perché la “legge” era sbagliata. Pervade dunque in tutti la convinzione che, per muovere lì, basta toccare qui, in maniera più o meno lineare.
Da queste pagine sosteniamo da tempo una tesi diversa, cioè che i sistemi di cui parliamo (azienda, mercato, società) sono “umani” dunque “complessi” e hanno bisogno di sistemi di governo ben più articolati e meno banali che le semplici leggine di cui siamo oberati.
La cultura della complessità, pur avendo basi scientifiche profonde, è empiricamente ben più diffusa di quel che crediamo. La conoscono, ad esempio, molto bene le mamme.
Una qualsiasi mamma parte da un punto di vista immensamente più avanzato rispetto al più quotato manager e il più seguito leader politico di oggi: l’oggetto del suo intervento, il figlio, non lo si può controllare in maniera prescrittiva. Certo, le regole, quando il bambino è cresciuto, servono, ma non bastano da sole e, soprattutto, non servono a creare quel clima di fiducia e collaborazione, presupposti indispensabili, forse unici, che consentono di raggiungere sani obiettivi di crescita.
Una buona mamma non forza il figlio ad essere a tutti i costi un campione in qualche disciplina, sportiva o scolastica, aborrisce il termine “competizione”, coglie al volo i primi segnali di disagio, interviene senza risparmio e riserve per il bene del figlio e, soprattutto, lo ama al punto tale da rinunciare al proprio interesse.
Quanti leader aziendali o politici hanno queste caratteristiche? Quanti oggi sono disposti ad andare contro il loro personale interesse, pur di salvaguardare il bene dell’oggetto gestito, sia esso azienda o paese? In passato, ce ne sono stati, anche molti, ma oggi?
E se l’origine vera della crisi che stiamo vivendo oggi non fosse proprio da ricercare in quest’ambito? Non dunque economica o finanziaria ma, proprio perché parliamo solo di queste, di vittoria dell’egoismo e incapacità di salvaguardare il bene comune.
Come possono essere i figli di una donna egoista, legata al denaro, tirannica e dispotica?
Risposta facile: come tutti noi adesso.
So che qualcuno di voi mi potrà tacciare di nostalgico e facile moralismo, ma le buone mamme crescono figli felici ancora oggi, mentre noi, mi pare che non possiamo dire di essere in questo stato.
Inviterei più mamme ai dibattiti in tv, a candidarsi alle elezioni, a gestire le aziende e, perché no, a partecipare a questo blog con le loro esperienze e indicazioni, a mio avviso mai banali e preziose. E sopratutto le inviterei a dare il loro contributo all'Expo della conoscenza di cui abbiamo parlato, per far sì che la loro esperienza contribuisca a dare strumenti utili agli altri.
Viva la mamma!