tag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.comments2022-04-03T10:32:48.247+02:00Balbettanti Poieticilucianohttp://www.blogger.com/profile/00811340593016815703noreply@blogger.comBlogger244125tag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-24884877488410709512017-04-22T20:20:38.914+02:002017-04-22T20:20:38.914+02:00Finalmente si può condividere su Linkedin.
Saluti ...Finalmente si può condividere su Linkedin.<br />Saluti cordiali.<br />Fabrizio FrassinetiFabriziohttps://www.blogger.com/profile/02721038825873481823noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-22425419021964459182017-04-09T21:52:43.966+02:002017-04-09T21:52:43.966+02:00Caro Francesco grazie del feedback. Aggiungo solo ...Caro Francesco grazie del feedback. Aggiungo solo una cosa. Per chi volesse approfondire il pensiero di Pagliarani, consiglio vivamente un piccolo libretto: "Violenza e bellezza. Il conflitto negli individui e nella società". Molto bello anche il video realizzato da Dario D'Incerti "Angoscia della bellezza" con una serie di interviste a Pagliarani. Il video non è più in commercio ma basta contattare il regista Dario D'Incerti.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/04667104220723049698noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-18729228010161703462017-04-08T23:22:17.157+02:002017-04-08T23:22:17.157+02:00Bellissimo post come sempre. In questo caso aggiun...Bellissimo post come sempre. In questo caso aggiungo un punto vista ulteriore. La scelta della guerra non so se sia solo una questione legata alla mancata conoscenza di altre strade. Non è detto che la semplice conoscenza aiuti in quanto in ballo ci sono questioni molto profonde. Cito per esempio Pagliarani che a lungo si occupò di questi temi cercando una risposta alla domanda “perchè si fa la guerra piuttosto che la pace? Anche se tutti, a parole vogliono la pace?<br /><br />“La pace paradossalmente non è pacifica, ma è la scienza della complessità e della coesistenza degli opposti....ci vuole molto più coraggio la complessità e la conflittualità della pace che non nel fare la guerra. La scelta dell'elaborazione pacifica e dolorosa del conflitto è la scelta di chi è animato dal bisogno di conoscere, di vedere in sé stesso e nella parte avversa, come stanno le cose e , quindi, è capace di entrare in una depressione positiva che comporta il pentimento, la rinuncia, la mediazione... Invece il bisogno di negare nasce dalla paura della depressione. Ma se si evita la depressione del conflitto, si finisce nella paranoia della violenza e della guerra.<br /><br />Dal punto di vista di Pagliarani ( e di altri psicoanalisti come Fornari), quindi, la scelta della guerra risiede a livello molto più profondo. Non è solo una mancanza di conoscenza, ma incapacità di gestire la paura della depressione. Un approfondimento e uno studio di questi temi aiuta certamente a gestire la complessità connessa alla pace, ma forse la conoscenza è solo uno dei tasselli. <br />Stefano PolliniAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/04667104220723049698noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-50651168958867943522017-02-17T18:32:11.532+01:002017-02-17T18:32:11.532+01:00Da dove viene la cecità delle èlite ? Semplice : d...Da dove viene la cecità delle èlite ? Semplice : dall’impossibilità logica, in Italia, di giungere a sistemi di scelta collettiva perfettamente coerenti .<br />Dal 2001 ad oggi ,è ormai sancito, nessun sistema di voto ha mai permesso di passare dall’individuale al collettivo in modo soddisfacente. Si assume quindi ,che la Democrazia perfetta in Italia, semmai esistita, non c’è più. Una semplice somma non si rivela, infatti, sufficiente a stabilire un ordine collettivo coerente fra preferenze individuali classificate secondo criteri divergenti. Con una popolazione ,quale quella Italiana, sempre più divisa ideologicamente i giochi del tipo "vero e falso", una decisione collettiva razionale non può venire che da un’autorità pubblica indipendente e qualificata (un partito, un governo ecc). <br />Esattamente quanto appreso dal Legislatore del periodo 2001-2006 ,il quale, partecipando il Governo in carica in veste di azionista maggioritario, ha pensato bene di consolidare nella mente degli Italiani la necessità di diffidare verso tutto ciò che anche di buono potrebbe derivare dallo Stato. Se ,da una parte, ciò è servito come arma contro le ideologie statalizzanti paventate dallo stesso Legislatore, dall'altra, ha avuto un effetto mirato : ha conferito legittimità alla particolare èlite di potere che sostiene il processo criminogeno tutt’oggi in atto . Questa èlite, a sua volta, in nome di principi generali, conduce gli italiani nella trappola che consiste nel vedere in taluni politici e professionisti d’affari , non agenti condizionati da regole precise, ma uomini garanti del bene comune <br />Dopo una prima fase , di c.d. “razionalità costruttivista” (2001-2008) , in cui il Legislatore ha strutturato l'esistenza delle istituzioni in funzione di tali agenti, ha fatto seguito l'attuale fase di c.d. razionalità "ecologica" quale effetto inintenzionale della particolare volontà di garantire la molteplicità di altri fattori (linguaggi, comunicazione, comportamenti decisionali) i cui effetti disfunzionali sono agli occhi di tutti, ma le sue cause no! Dunque, nessuna mente umana si rivela oggi in grado di individuarle al fine di selezionare soluzioni benefiche per la Nazione. <br />Una situazione, quella della cecità garantita dall’èlite, che in Italia impedisce di trovare rimedio alcuno. In essa ci si gira in tondo senza mai ricavare una prospettiva di conclusione. Tutto ciò si chiama mascheramento ,o meglio. processo di circolazione elitaria. E questo fa sì che, dal 2001 ad oggi, gli italiani siano sempre più indotti a rafforzare, seppur inconsciamente, processi di razionalizzazione antisociali. <br />Per questo il sistema Italia è percepito come sempre più chiuso e corrotto .Grazie alle sue èlite si modella e ridefinisce costantemente dal suo interno. Forse , recentemente , qualcosa sembra cambiare, ma per farlo concretamente si dovrebbe accelerare il passaggio dalle condizioni di equilibrio a quelle di ordine sociale.<br />Tramite questo, si potrebbero, infatti, rimediare alle condizioni di dis-equilibrio economico ed instabilità sociale emergenti dall’analisi; si potrebbe altrimenti rimediare ai fattori che rendono sempre più complesso capire come è possibile l'ordine sociale emergente dall’interazione umana fra Economia criminale ed Economia legale <br />Il che rende il discorso ancor più ampio complesso e, pertanto, si conclude salutando cordialmente <br /> <br />Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/10609208877920896372noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-35547977954117354972017-01-04T20:59:41.040+01:002017-01-04T20:59:41.040+01:00Grazie a te ed altrettanti auguri .. FrancescoGrazie a te ed altrettanti auguri .. FrancescoAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/04247617732272043262noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-1255101614053770582017-01-04T20:58:09.413+01:002017-01-04T20:58:09.413+01:00Finalmente è riuscita la condivisione su Linkedin!...Finalmente è riuscita la condivisione su Linkedin! Grazie, saluti cordiali e Buon Anno a tutti .<br />Fabrizio FrassinetiFabriziohttps://www.blogger.com/profile/02721038825873481823noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-36177564911587825112016-12-12T15:55:05.409+01:002016-12-12T15:55:05.409+01:00Fabrizio Frassineti ci ha inviato il seguente comm...Fabrizio Frassineti ci ha inviato il seguente commento:<br />Purtroppo non si riesce ancora a condividere su Linkedin...<br />saluti cordiali.<br />Fabrizio Frassineti <br /><br />Mi scuso con Fabrizio, ma ho cancellato per errore e il suo commento. Allora ho rimediato pubblicando il suo testo come mio commento. <br /><br />Ho provveduto, poi, a pubblicare io su linkedin questo pezzo ... https://www.linkedin.com/pulse/il-bilancio-del-governo-renzi-e-domani-francesco-zanotti?published=t<br />Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/04247617732272043262noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-27549361334443646932016-11-07T16:45:10.338+01:002016-11-07T16:45:10.338+01:00A caldo ... proposte certamente utili ... ma non s...A caldo ... proposte certamente utili ... ma non siamo fisicamente in grado di realizzarle. Però approfondirò il tema. Mi hai fatto venire in mente una idea. Se tu o qualche altro lettore avesse voglia di fare un volumetto con i post, divisi per argomenti, commentati e quant'altro, si potrebbe vedere di pubblicarlo. Ovviamente riconoscendo il merito al redattore/redattori del libretto suddetto ...Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/04247617732272043262noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-31937688995680393792016-11-07T08:30:23.340+01:002016-11-07T08:30:23.340+01:00Mi aggiungo a Fabrizio. Sarebbe bene fare questa c...Mi aggiungo a Fabrizio. Sarebbe bene fare questa condivisione. Inoltre segnalo un altra cosa: sarebbe fondamentale avere sulla colonna di destra una serie di etichette che possono aiutare molto la ricerca di vecchi articoli (sia in questo blog che in ettardi e imprenditorialità aumentata). Ritrovare un vecchio articolo è sempre molto difficile. Aiuterebbe anche un motore di ricerca interno al blog.Stefano Pollinihttps://www.blogger.com/profile/08540485545192961847noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-76551151883225192572016-11-04T18:24:57.319+01:002016-11-04T18:24:57.319+01:00Purtroppo non si riesce ancora a fare la condivisi...Purtroppo non si riesce ancora a fare la condivisione su LINKEDIN. Un vero peccato!Fabriziohttps://www.blogger.com/profile/02721038825873481823noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-65799826968347785312016-11-04T18:20:13.763+01:002016-11-04T18:20:13.763+01:00Abbiamo ricevuto un commento molto interessante, m...Abbiamo ricevuto un commento molto interessante, ma anonimo. E' una nostra regola assoluta quelle di non pubblicare commenti anonimi. Prego chi l'ha lasciato di fare in modo che il suo commento non sia più anonimo così potremo pubblicarlo a beneficio di tutti.<br />In ogni caso grazie del commentoAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/04247617732272043262noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-54632905477912283012016-09-14T12:41:32.339+02:002016-09-14T12:41:32.339+02:00Davvero molto interessanti le sue riflessioni!Davvero molto interessanti le sue riflessioni!Fabriziohttps://www.blogger.com/profile/02721038825873481823noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-71601770243376080932016-09-03T16:18:51.721+02:002016-09-03T16:18:51.721+02:00Grazie ancora delle osservazioni precise e puntual...Grazie ancora delle osservazioni precise e puntuali e dei complimenti. Solo una precisazione: la traduzione non è mia ma di Lorenzo e Luciano Martinoli. Io ho scritto la corposa appendice. Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/04247617732272043262noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-1054728268352933032016-09-03T15:56:20.238+02:002016-09-03T15:56:20.238+02:00Ha espresso con estrema sintesi pregi e limiti di ...Ha espresso con estrema sintesi pregi e limiti di un grande approccio quale quello sistemico.<br />Semplificare LUHMANN facendolo decorrere dal dato e dai fatti della quotidianità, cioè dalle relazioni fra dati, fatti e uomini fra loro, potrebbe contribuire a scoprire più agevolmente il valore di uno studioso unico nel suo settore. In questo vi è da sperare che la Sua traduzione serva ,una volta per tutte, a creare, non una moda luhmanana, perché di essa penso che non ve ne sia bisogno in Italia, ma una seria riflessione su di un pensatore che, con la Sistemica di von Bertalannfy (e Minati in Europa ed in Italia), tanto ha detto e tanto ha ancora da dire, soprattutto a coloro che di lui e del movimento non condividono posizioni né intellettuali né politiche. <br />Per farlo vi è,però, bisogno di tanta apertura sistematica. Diversamente il rischio è quello di perdere, come sofferto dall’amico von Bertalannfy, pensatori del calibro di von HAYEK. <br />L’esempio eclatante è quello di un altro grande pensatore “sistemico”, l’ americano David Easton. Non mancò mai di riconoscere il valore scientifico di un ‘economista “individualista” quale il premio Nobel per l’Economia ‘86 James Buchanan; evidenziando in ciò le analogie del concetto di equilibrio (Buchanan) con quelle inerenti la sua “grande idea “di Sistema politico. Easton denunciò quanto fosse inconcepibile che un esperto quale Buchanan, maestro nell’uso di strumenti matematici, non potesse essere dichiarato idoneo ad elaborare dei rapporti logici complessi fra variabili e linea politica. <br />Stesso discorso fece Buchanan, allorquando riconobbe il valore dell’approccio sistemistico, immaginando quanto le preferenze individuali possano raccogliersi in decisioni collettive da una "scatola nera", il sistema elettorale <br />L’onestà intellettuale di questi due grandi pensatori è unica. Essa, al pari di Luhmann e von Hayek, costituisce il primo stadio di sviluppo di ogni analisi e, solo dopo, di separazione fra uno schema all’altro ,a seconda dei tempi e dei luoghi, non delle posizioni preconcette imposte in nome di una qualche “semplificazione della realtà”.<br />Purtroppo ,ancora oggi, l’ibridazione fra i due metodi (individualismo e sistemica) ,sia in campo politico sia economico, non produce alcun effetto positivo. Molti scienziati persistono nell’infettare ogni sede di confronto con astruse formule matematiche oppure concetti astratti,distanti dalla realtà, incomprensibili ai più, perdendo in ciò il vero senso dell’azione umana, unica fonte di differenziazione fra Sistema ed ambiente.<br />I tempi per cambiare sono maturi. Ed in questo senso, il Suo libro costituisce certamente un passo avanti verso la strada, non solo di una maggiore comprensione, ma anche di una migliore semplificazione e selezione fra metodi ed autori diversi.<br />Per questo ringrazio io a Lei e Le rinnovo i miei complimenti <br />R.P.<br />Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/10609208877920896372noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-48067922059802467492016-09-03T11:46:43.462+02:002016-09-03T11:46:43.462+02:00Caro Roberto, grazie per il suo importante comment...Caro Roberto, grazie per il suo importante commento. Come può vedere, se da' un'occhiata alla parte destra del blog vedrà che siano anche noi Luhmanniani, anche se parzialamente. Cioè, pensiamo che Luhmann spieghi molto bene cosa sta accadendo, ma meno bene perchè è accuaduto e soprattutto come si può governare una società fatta di sistemi autopoietici, grandi e piccoli, in accoppiamento strutturale. Aspettiamo ancora qualche giorno per vedere se riusciamo a raccogliere qualche altro commento .. anche se non nutro grandi speranze al riguardo. FZAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/04247617732272043262noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-91262261417047053762016-09-03T11:21:45.242+02:002016-09-03T11:21:45.242+02:00Nel complimentarmi per la Sua pregiata iniziativa,...Nel complimentarmi per la Sua pregiata iniziativa, mi permetto di svolgere con Lei alcune riflessioni. Le conclusioni cui perviene sollevano un autentico dilemma sociale: da un lato vi è la Teoria economica, incentrata su un concetto astratto di equilibrio,di cui,senza dati,non sa(e non può dare) giustificazione empirica alcuna;dall’altro,vi sono i processi reali di diffusione delle conoscenze,di coordinamento dei piani individuali(ad es.imprenditori e burocrati) che costituiscono l’originaria giustificazione ed il fondamento implicito della stessa teoria,ma che non possono esservi formalmente incorporati.Questa situazione dilemmatica,senza un approccio incentrato,in prims,sulle azioni logiche ed illogiche degli agenti,è apparentemente senza vie di uscita.La comunicazione che da essi discende,quale elemento ultimo del sistema cui ineriscono non permetterebbe di cogliere compiutamente la sintesi delle sue tre selezioni: I) emissione, cioè l’atto del comunicare (chi e con chi,come,quando e con quali fini); 2) informazione (insieme dei dati e delle azioni iniziali);3) comprensione(conoscenza)della differenza tra emissione ed informazione.In altri termini,è come se un’azienda continuasse a rimediare ai virus presenti nei suoi sistemi,senza però implementare un adeguato Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni.<br />Esiste una possibile soluzione :se i processi reali non possono risolversi con i soli strumenti della teoria economica,bisogna rinunciare ad essa e sostituirla con un altro sistema teorico più pratico;e dato che la teoria economica pura si fonda sul concetto di equilibrio, bisogna rinunciare anche a questo concetto e sostituirlo con un altro che non presenti gli stessi problemi.Questo concetto alternativo è il concetto di ordine sociale (HAYEK e LUHMANN).Un concetto molto più flessibile di quello di equilibrio.Un ordine sociale è,in primis, una struttura relazionale qualitativa a cui possono corrispondere relazioni quantitative molto diverse,non rigide ed insensibili come quelle economiche da Lei acutamente denunciate(non vi sarebbe alcuna legge in grado di limitare l’emissione di moneta per far fronte,non solo ai danni strutturali di una calamità, ma anche a quelli individuali cognitivi di un’intera comunità).<br />Inoltre,se da una parte si rivelerebbe possibile asserire che in tal modo l’ordine sociale si preserverebbe attraverso un processo di aggiustamento e di cambiamento(nel caso di ripristino delle condizioni di vita di intere famiglie),non è invece possibile asserire la stessa cosa per uno stato di equilibrio economico;laddove si componesse ed operasse proprio con riguardo ai continui aggiustamenti quantitativi(limiti di moneta) che dovrebbero porre in essere gli stessi agenti (all’ Aquila è la burocrazia a decidere.Quali effetti? ) . <br />In questo modo,tramite il senso e l'evoluzione sociale culturale (LUHMANN) l’ordine sociale potrebbe rivelarsi compatibile anche con una situazione di disequilibrio;anzi,sotto una prospettiva sistemica, la compresenza di un certo grado di disequilibrio potrebbe rivelarsi indispensabile per il ripristino e la conservazione dell’ordine stesso,cosa che è impossibile dirlo facendo ricorso all’equilibrio economico.<br />E se è la burocrazia a limitare il tutto (quella egoista,cinica ed opportunista, piegata ai voleri del politico),con una proposta di una sua concezione più ristretta e qualificata, si potrebbe produrre una sorta di slittamento del pensiero Hayekano a quello Luhmanniano: dalle affermazioni sul carattere «parziale» del sistema politico,che nelle società complesse e differenziate non può indirizzare l’insieme del sistema sociale e deve rispettare l’autonomia degli altri sottosistemi,si giungerebbe alla riformulazione in termini di teoria sistemica delle tesi sulla deregulation. In questo modo potrebbe assistersi ad una parabola del funzionalismo sistemico nella prospettiva, oltre che di maggiore Libertà e Legalità, anche di maggiore Efficienza ed Umanità del rapporto fra Politica e Popolazione. Il che non farebbe male alla nostra Democrazia. <br />Con stima<br />R.P.<br />Robertonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-5265690745989470992016-08-28T17:00:48.635+02:002016-08-28T17:00:48.635+02:00Volentieri condivido questo "appello", l...Volentieri condivido questo "appello", la speranza è che si cambi rotta ma sarà dura, molto dura. Non penso che vedremo un vero cambiamento in tal senso.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/10451182529856896167noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-5373654516940014852016-08-16T08:45:51.869+02:002016-08-16T08:45:51.869+02:00Grazie ancora per questa bellissima inziativa di m...Grazie ancora per questa bellissima inziativa di mettere a a disposizione letture interessantissime. Stefano Pollinihttps://www.blogger.com/profile/08540485545192961847noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-38199799672941369642016-08-12T20:25:59.650+02:002016-08-12T20:25:59.650+02:00Perché non aiutare i giovani islamici a conoscere ...Perché non aiutare i giovani islamici a conoscere veramente i contenuti del Corani? Se l'insegnamento della religione islamica viene lasciato solamente nelle mani di imam fanatici avremo di sicuro ragazzi invasati, pronti a partire con le armi in pugno e costretti , a causa della loro ignoranza, a vedere in noi dei nemici da uccidere.<br />Invece, se dessimo loro la possibilità di ascoltare parole di pace e di tolleranza, che sicuramente si trovano anche nel loro testo sacro, avremo l'occasione di preservare almeno i più giovani da un indottrinamento becero e deleterio per tutti.<br />I mezzi di comunicazione dovrebbero dare spazio ad una predicazione islamica progressista e tollerante. Come molti italiani analfabeti negli anni '60 hanno imparato a scrivere e a leggere attraverso la televisione, così oggi si potrebbe imparare a conoscere l'islam e il suo vero credo con lo stesso mezzo. Sarebbe utile anche a noi per allargare i nostri orizzonti di conoscenza e sarebbe una bella scoperta, per quelli che gridano alla guerra di religione, rendersi conto che Bibbia e Corano hanno molto in comune.<br /><br />Nanda Lunati<br />Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/04247617732272043262noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-52631805688639192482016-07-29T17:33:25.580+02:002016-07-29T17:33:25.580+02:00Continuiamo a riceve qualche commento anonimo. Con...Continuiamo a riceve qualche commento anonimo. Continueremo a non pubblicare commenti anonimi,nè posivi nè negativi, nè di contrbuito.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/04247617732272043262noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-37641203606412140832016-05-15T10:36:48.674+02:002016-05-15T10:36:48.674+02:00Abbiamo ricevuto un commento certamente pertinente...Abbiamo ricevuto un commento certamente pertinente, ma anonimo. Purtroppo non possiamo derogare alla regola che i commenti anonimi non si pubblicano. La domanda è: perchè mai si lasciano commenti anonimi? Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/04247617732272043262noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-40793227362551007552016-04-01T16:23:32.349+02:002016-04-01T16:23:32.349+02:00Per non fare il moralista, siamo tutti immersi in ...Per non fare il moralista, siamo tutti immersi in reti amicali di relazioni, conoscenze e favori. E' vergognoso il brutto esempio nel Veneto della condotta personalistica e per gli amici perseverata delle 2 banche del territorio a danno dei più, i risparmiatori. Chi non ha potere si scandalizza (il potere logora chi non ce l'ha) ed invoca i principi etico-giuridici basilari per una moderna democrazia: attenzione al bene comune, attenzione al conflitto di interessi e chi sbaglia paga. Nel migliore dei mondi possibili, un esponente della classe dirigente che ha commesso un errore istituzionale così grave, dovrebbe essere eliminata dal sistema e... dimenticata. Speriamo che questo accada e che non abbia più ruoli istituzionali importanti. Quindi l'invito alle nostre classi dirigenti è di studiare i principi basilari delle regole e della legalità. <br />Pierluigi Riello, dottore commercialista in Padova.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/03628546085287537751noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-24960231425342661542016-01-29T18:47:24.395+01:002016-01-29T18:47:24.395+01:00Grazie. Purtroppo non si riesce a condividere su L...Grazie. Purtroppo non si riesce a condividere su Linkedin !Fabriziohttps://www.blogger.com/profile/02721038825873481823noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-87008537225271326072015-11-22T14:44:28.795+01:002015-11-22T14:44:28.795+01:00Mi piace questa spinta ideale: meno centri commerc...Mi piace questa spinta ideale: meno centri commerciali e più tempo per conoscere la bellezza.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/03628546085287537751noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-67016021655350949982015-10-12T08:52:19.355+02:002015-10-12T08:52:19.355+02:00Usare un linguaggio d pace, purtroppo, non è solo ...Usare un linguaggio d pace, purtroppo, non è solo più ricco e bello, ma anche più difficile.<br />Come diceva Pagliarani: “Ci vuole molto più coraggio nell’affrontare la complessità e la conflittualità della pace, nei confronti di tutti i giorni, che non nel fare la guerra. Si parla tanto di creatività, eppure non ci dedichiamo di fatto a creare le condizioni, a inventare quello che i conflitti vigenti richiederebbero che inventassimo per affrontarli adeguatamente.. L’arte della guerra si impara facilmente, mentre quella della cooperazione va inventa, è difficile, faticosa”. <br />Sul tema del conflitto e del perché si cerchi più facilmente la via della guerra che quella pace segnalo il lavoro di Ugo Morelli. Molti documenti, paper, riflessioni sono anche scaricabili gratuitamente dal sito www.polemos.it alla voce “PAPER”. <br />Stefano Pollinihttps://www.blogger.com/profile/08540485545192961847noreply@blogger.com