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Tre titoli su Sole 24 Ore di oggi: “Anche da Fitch allarme debito USA” di Daniela Roveda, “Berlino vuole allungare le scadenze sui bond” di Beda Romano, “Draghi: no alla ristrutturazione (del debito greco)” sempre di Beda Romano.
Poi una storia di debito privato. Un’ impresa che ha negoziato una ristrutturazione di un debito di 220 milioni di Euro, nell’anno in cui ha fatturato 150 milioni di Euro con un piccolissimo utile di 450 mila Euro. E impegni nei conti d’ordine di circa 70 milioni.
Poi il pensiero alla montagna di debiti che hanno non tanto le grandissime imprese, quanto le PMI.
Complessivament,e si tratta di un debito che non potrà mai essere restituito. Al massimo i creditori potranno continuare a ricevere gli interessi, ma non i soldi investiti. Possiamo fare in modo che i creditori si accontentino degli interessi e non osino chiedere il rimborso del capitale. Ma sarebbe un’ ipocrisia che si sfalderebbe quando qualcuno non rispettasse più questo patto tacito. Sempre sul Sole di oggi: “Il mercato teme lo scenario Lehman Brothers” di Morya Longo. Non si può che concludere che i bilanci dei creditori andrebbero riscritti perché i loro crediti non potrebbero essere considerati “sani” (senza rischi).
Ma nel caso delle banche, almeno, ci sono le garanzie. Certo, e così trasformiamo le banche in immobiliaristi che possiedono schiere di capannoni cadenti e macchine che si arrugginiscono.
Ed allora?!
Allora, occorre davvero riprogettare il sistema finanziario, economico e la società. Un “piccolo” indizio trasgressivo. Oggi cosa è considerato “bene” da valorizzare, da dare in garanzia, sulla base del quale emetter moneta etc.? Solo i beni materiali con qualche puntatina sui brevetti, il software e cose simili. Ma non viviamo nella società della conoscenza? Non è la conoscenza un bene a valore infinito perché lo scambio continuo lo moltiplica? Ovviamente no, direbbe un banchiere! Io voglio garanzie reali. Altrimenti come faccio a guardarle tutte le mattine che arrugginirsi tra le mie mani (le attrezzature per le quali non mi hanno pagato il leasing) o cadere a pezzi (i capannoni per i quali non pagano il mutuo?).
Allora, occorre davvero riprogettare il sistema finanziario, economico e la società. Un “piccolo” indizio trasgressivo. Oggi cosa è considerato “bene” da valorizzare, da dare in garanzia, sulla base del quale emetter moneta etc.? Solo i beni materiali con qualche puntatina sui brevetti, il software e cose simili. Ma non viviamo nella società della conoscenza? Non è la conoscenza un bene a valore infinito perché lo scambio continuo lo moltiplica? Ovviamente no, direbbe un banchiere! Io voglio garanzie reali. Altrimenti come faccio a guardarle tutte le mattine che arrugginirsi tra le mie mani (le attrezzature per le quali non mi hanno pagato il leasing) o cadere a pezzi (i capannoni per i quali non pagano il mutuo?).
Chissà cosa ne pensano coloro che affidano i loro risparmi a questo ipotetico banchiere. Si faranno invitare a verificare se i loro risparmi si sono trasformati in macchine che si arrugginiscono e capannoni che cadono a pezzi?
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