di
Francesco Zanotti
La necessità di
avviare una nuova fase di sviluppo (dai non parliamo di crescita: è troppo
volgare e fuorviante) non è contestata proprio da alcuno.
I nostri politici non
perdono occasione di dire che di solo rigore si muore e che bisogna … ecco
purtroppo loro parlano di crescita, ma per quanto devo dire va bene lo stesso.
Ecco, appunto i
politici. Il discorso sul tempo riguarda proprio loro.
Immaginiamo che
qualcuno di loro abbia una ricetta (sarebbe meglio un preciso progetto, non una
ricetta) per costruire sviluppo. Non ce l’ha nessuno, viviamo di genericità
velleitaria quando si tratta di proporre e non più di denunciare, ma
supponiamo, proprio per assurdo, che qualcuno ce l’abbia.
Bene, quando potrà
metterla in pratica? Calcoliamo il tempo.
Oggi siamo immersi
nella stagione delle primarie, poi verranno le elezioni politiche, poi occorrerà
formare il Governo, poi occorrerà trasformare questa ricetta in legge da far
approvare dal Parlamento … ecco, siamo almeno a luglio del prossimo anno. Ecco,
no, poi ci sono le vacanze … allora facciamo settembre con tendenza a slittare
ad ottobre.
Calcolo finito:
qualunque ricetta per quanto miracolosa sia, se tutto va bene, non potrà essere
messa in atto prima di ottobre dell’anno prossimo.
Ma tutto non può andare
bene ...
Mi fermo perché la
deriva è chiara: il tempo di realizzazione di una ricetta di sviluppo, che oggi
fosse chiarissima nella testa di qualche politico illuminatissimo, rischia di
essere molto vicino a “mai”.
Ed arriviamo alla
povertà. Voglio raccontare un segno di povertà grave per il presente e
devastante per il futuro.
Una scuola
professionale della bassa padana ha intrapreso una rivoluzione tecnologica:
lavagna elettronica e iPad … Bene, a parte il fatto che esiste solo la
tecnologia, ma non i contenuti progettati per essere erogati attraverso di
essa, accade che circa la metà degli studenti non ha i soldi per comprare l’iPad
e la scuola non ha i soldi per finanziarli … Risultato: emarginazione presente dei
ragazzi come fattore di “sviluppo” di una più grave emarginazione futura degli
adulti. Immaginate l’umiliazione di questi genitori di fronte ai loro figli, e
l’umiliazione dei figli rispetto ai compagni. Ma se le famiglie non hanno i soldi
per l'iPad, non hanno i soldi per mille altre cose… Pensate che queste situazioni
possano attendere il tempo di un anno che ha molte probabilità di trasformarsi
nel tempo del mai?
Bene, che fare allora?
Trasformare il momento elettorale in un momento di progettualità per costruire
un grande Progetto di Sviluppo del nostro Paese. Un Piano non solo condiviso,
ma emozionante, praticabile e ad investimenti bassissimi. Realizzabili anche
attraverso Sponsor, quindi a costo zero per lo Stato.
Ma chi, poi, guiderà
la realizzazione di questo grande Progetto di Sviluppo? Sarà il processo stesso di costruzione di
questo grande Progetto di sviluppo che farà emergere le persone più adatte a
realizzarlo.
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