di
Francesco Zanotti
Il
primo è stato pubblicato il 7 giugno 2007, poco prima che scoppiasse ufficialmente
la grande crisi. Il capo della BCE era Jean Claude Trichet. Allora, proprio
prima del grande tonfo, si pensava che il problema da tenere sotto controllo
era l’inflazione … Viva la capacità profetica … Ecco il testo …
Che
bello: hanno aumentato il costo del denaro e il Presidente della BCE annuncia
categorico che non è finita. Lo si vede nella foto del Sole 24 Ore (pag 4 di
oggi 7 giugno 2007) con il dito teso quasi a minacciare: “Che non si faccia
illusioni perché tra non molto aumenteranno ancora ed allora vedrete come
riusciremo a calmare i suoi bollenti spiriti!” Accidenti, diranno tutti coloro
che pagheranno questo aumento: “Sono sempre più nei guai, ma che uomo di polso,
che audacia contro un nemico così potente! Meno male che c’è Lui! Ci voleva
proprio un nuovo uomo della provvidenza”. Sì con la lettera minuscola. Dai
almeno non fatemi mettere la lettera maiuscola e lasciamo in pace la
Provvidenza con la “P ”
maiuscola, quella Renzo Tramaglino
diceva “la c’è!”.
Ma
chi è questo nemico contro il quale ci protegge un ben pagato e senza problema
di mutui o di fidi GBC (Grande Banchiere Centrale, visto che il Grande Fratello
è scaduto a protagonista dei “reality”)? Be’, ma è l’inflazione! Eh sì,
aumentando il costo del denaro si mette freno all’inflazione …
Ecco
io ho cercato di scrivere scherzosamente, perchè questa affermazione mi sembra
uno scherzo! Ma è di pessimo gusto!
Si
badi bene, non voglio sostenere che aumentare il costo del denaro sia negativo.
Certo chi sostiene che è positivo lo deve spiegare bene a coloro (cittadini
europei sovrani) che lo pagheranno, magari pagando anche la “cresta” che ci
farà sopra qualche banca, vantando poi stratosferici aumenti del ROE.
Voglio
dire che non sta in piedi la ragione per la quale lo si aumenta!
Quale
è questa ragione? Ma diamine sta ben radicata nelle “leggi dell’economia”.
Tutti sanno che aumentando il costo del denaro si diminuisce l’inflazione.
Ecco
io credo che sia il caso di rivelare che questa
legge non esiste! Come non esistono le fantomatiche leggi dell’economia.
Esistono presunzioni di leggi (peraltro non condivise) che vengono citate (ma
mai illustrate) da coloro che se ne servono.
Se
qualcuno sostiene che questa legge esiste mi piacerebbe sapere dove è
pubblicata, quale è l’equazione che la descrive, quali sono le sue ipotesi di
validità (tutte le leggi non sono universali, ma contestuali) se e perché
valgono in questo contesto. E, poi, quale epistemologia le sostiene. Insomma mi
piacerebbe conoscere le risposte a tutte le domande alle quali risponde
agevolmente ogni fisico che parla di una legge e che fa ogni apprendista
epistemologo.
Ma
chi si periterà mai di rispondere a queste domande tra i Signori che stanno chiusi
in un palazzo così alto ed imponente perché tutti ne vedano e ne capiscano
l’isolamento, l’autoreferenzialità?
Nessuno!
Anche perché in tutta la stampa non ho visto nessuno porre in dubbio che questa
legge a cui si ispira la decisione della BCE esista. Nelle reazioni degli
attori sociali si discute se sia bene o no l’aumento del costo del denaro, ma
nessuno riesce a dire che il re è nudo. Che la pretesa legge che spinge ad una
decisione che avrà impatti più o meno buoni non esiste. Nessuno dice che siamo
di fronte ad apprendisti stregoni che giocano sul nostro futuro.
Credo che sia attraverso l’accettare autorità senza fondamento che si dia un grande
contributo alla formazione della società delle caste di cui parla Stella nel
suo ultimo libro!
Mi
si lasci chiudere con un aneddoto.
Al
mio paese di origine, nella bassa padana, esisteva un colorito personaggio che
sosteneva di essere il numero due della CIA in Europa. E lavorava all’autostrada
come operaio. Lavoro degnissimo dicevano tutti. Grande copertura diceva lui. In
tutte le piccole comunità appare qualcuno che si crede Napoleone o qualcosa di
simile. Naturalmente il nostro amico (era veramente amico di tutti e amato da
tutti) pontificava dall’alto del suo ruolo immaginato su tutte le questioni di
attualità. Altrettanto naturalmente le sue opinioni erano facilmente
contestabili per ovvi motivi e contestate per giocare così un po’ la sera al
bar.
E
lui come rispondeva? Per un po’ tentava di sostenere la discussione. E poi
applicava il metodo Jonhsonn. Si diceva di disporre di un segretissimo ma
potentissimo metodo Jonhsonn applicando il quale si otteneva che aveva ragione
lui e non gli altri. Ma cosa è questo fantomatico metodo che ti fa avere sempre
ragione? “Ecco non posso rivelarlo! - rispondeva lui – Volete che il numero due
della CIA in Europa riveli i metodi segreti della CIA?”
Ecco
la legge citata dalla BCE ha tanto il sapore del metodo Jonhsonn.
Io credo che occorra proprio costruire un nuovo
modo di fare politica: monetaria, economica o politica senza aggettivi. La
politica da abbandonare è quella che viene fatta dalle caste (per quanto
competenti e nobili siano). La politica che occorre attuare è quella della
partecipazione progettuale.
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