di
Francesco Zanotti
Il Sole 24 Ore, sabato, ha proposto una sua ricetta allo sviluppo. Si tratta di una ricetta dall’alto. Che deve attivare chi governa, mentre noi tutti possiamo solo stimolare o contestare chi governa. E poi aspettare.
In questo blog, a più riprese, abbiamo iniziato a tratteggiare un strategia dal basso che ci vedrebbe tutti attori protagonisti, non solo contestatori o piagnoni. A proposito: facciamo l’associazione di tutti quelli che si sono stufati delle denunce? E che diamine, è evidente che tutta una società è al collasso: non sarebbe meglio proporre, invece di contemplare con masochistico piacere questo collasso in ogni suo anfratto? Davvero, piantiamola: la denuncia è un ottimo alibi per non fare proposte.
In questo spirito, torniamo alla nostra proposta.
Immaginate che tutti noi ci impegniamo ad aumentare gli schemi mentali (gli occhiali con cui guardiamo il mondo) di cui disponiamo. La “potenza” progettuale complessiva della nostra società farebbe un enorme salto di qualità. Cominceremmo ad intravedere ampi spazi di futuro che prima non vedevamo a causa di occhiali appannatissimi da passato e privilegi (anche meschini) da conservare. Immaginate che vi sia una classe dirigente capace di trasformare questa potenzialità progettuale in atto. Stimolando le persone ad usarla, sintetizzando le loro proposte. In poco tempo, noi avremmo trasformato la nostra economia, la nostra finanza, la nostra socialità. Poi, verranno le riforme ad istituzionalizzare la nuova società che è, però, già vita concreta.
Troppo astratto? Allora facciamo degli esempi.
Marchionne potrebbe iniziare a considerare le sue persone attori progettuali, capaci di inventare un nuovo senso dell’auto. Oltre ad un enorme vantaggio strategico (nessuno dei suoi concorrenti cerca di costruire nuovi significati dell’auto) costringerebbe i sindacati a cambiare radicalmente: potrebbero diventare i gestori di questa progettualità sociale.
Una banca potrebbe iniziare a fornire a tutte le nostre imprese (grandi e piccole) nuovi linguaggi per valutare la loro situazione strategica attuale e progettare cambiamenti radicali e non solo funzionali. Nei nostri post ci sono mille riferimenti a questi “linguaggi”. In questo caso si porterebbero a sintesi due visioni del fare banca che oggi si contrappongono nelle grandi banche italiane: fare business o fare banca di sistema. Si riuscirebbe a fare banca di sistema aggiungendo un nuovo business: la fornitura di nuova conoscenza.
La politica potrebbe apprendere le dinamiche che regolano i sistemi complessi ed acquisire metodologie per romperne l’autoreferenzialità inevitabile se la politica è conflitto o competizione.
La ricerca potrebbe staccarsi da uno specialismo sempre più esasperato che genera autoreferenza ideologica.
E si potrebbe continuare …
Interessante, quella del nuovo significato di auto. Però, al momento non lo immagino (e ci mancherebbe, per me l'auto ha ben poco senso in generale).
RispondiEliminaSulle banche, forse invece si può pensare a creare la domanda di quello che dici, prima che attendere l'offerta che, credo, farà fatica ad arrivare da loro.
Fabrizio