di
Francesco Zanotti
Ovviamente mi riferisco alla tragedia norvegese.
Nei giorni scorsi, il ministro Tremonti ha usato una metafora efficace, ma incompleta: quando il Titanic è affondato, neanche i passeggeri della scintillante prima classe si sono salvati.
Può sembrare una prefigurazione di quello che è accaduto in Norvegia: neanche i paesi più tranquilli ed avanzati riescono a salvarsi dalla violenza.
Ma perché una metafora incompleta? Perché non si è chiesto come mai il Titanic sia finito contro l’iceberg.
Come non ci chiediamo perché la nostra società industriale stia andando incontro al suo iceberg storico, mentre la sua classe dirigente è davvero convinta che la prima classe possa salvarla.
Se guardiamo dalla parte giusta, davvero vediamo l’iceberg che ci corre incontro. La parte giusta è la sistemica quantistica. Essa ci rivela che il problema non è l’alternativa “capitalismo sì o capitalismo no”.
Se si guarda con gli occhiali della sistemica quantistica, si scopre che in una società dove la cultura dominante è una caricatura della visione del mondo di Galileo (le sensate esperienze e le certe dimostrazioni) si scatena, inevitabilmente, un “specialismo ideologico”. Esso fa sì che i diversi sistemi che compongono la nostra società tendano a diventare autoreferenziali. Se chi governa, invece di rompere questa autoreferenzialità, ne istituzionalizza l’inevitabilità, costruendo una società fondata sullo scontro, sulla battaglia, allora, l’autoreferenzialità tende a diventare estrema. E la violenza, nelle sue diverse forme, diventa inevitabile.
Faccio degli esempi, volutamente diversificati.
Se affermiamo l’ideologia della competitività, i mercati diverranno sempre più competitivi.
Se dichiariamo che si può governare solo dopo aver vinto una battaglia politica, chi perde non può che avere come unico obiettivo quello di vincere la prossima battaglia politica. Se si costringe la finanza all’autoreferenzialità perché non si attivano occasioni di investimento importanti nell’economia reale, poi scoppiano le bolle.
Se si esaspera il concetto di verità, si creano le stragi.
In sintesi, anche se può sembrare strano, la tragedia di Oslo, la crescita patologica della competizione e dello scontro politico, il crescere canceroso di bolle finanziarie sono tutte catastrofi frutto della tendenza dei sistemi complessi a diventare autoreferenziali.
Come evitare questa tendenza? Cambiando la forma di Governo dei sistemi umani. Cambiando le
pratiche (perché una teoria non c’è) di management, se si vuole parlare di quei sistemi complessi che sono le organizzazioni.
pratiche (perché una teoria non c’è) di management, se si vuole parlare di quei sistemi complessi che sono le organizzazioni.
Cambiare come? L’ho proposto più volte in questo blog. Usando quella prassi di Governo e di Management che abbiamo definito “Sorgente Aperta”. Consiste, innanzitutto, nel buttare una nuova visione del mondo nella società. Soprattutto raccontare questa nuova visione del mondo alle classi dirigenti che, oggi, si guardano bene dal cercare nuova conoscenza, troppo impegnate a combattersi con quella vecchia. Galileiani banali e banalizzanti che credono solo nella ideologia e nella lotta.
E, poi, cambiare il ruolo delle classi dirigenti: invece di fare programmi e progetti, devono stimolare un'intensa progettualità sociale e poi portarla a sintesi…
Ve li vedete i manager prometeici o i governati e gli aspiranti governanti attuali tutta retorica o etica fustigante accettare di essere catalizzatori e sintetizzatori e non eroi salvatori della patria?
No, ovviamente. E di questo no, ne paghiamo noi tutti le conseguenze...
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