di
Francesco Zanotti
Ieri, Monti: rigore e crescita insieme. Come? Rigore
uguale a “conti in ordine”. Crescita uguale riforme. Tesi ineccepibile? No! Puerile,
banale, un po’supponente ed un po’ incosciente.
Infatti, “conti in ordine” da che punto di vista? Non esiste
un concetto univoco di conti in ordine. Oggi usiamo un modello di conti in
ordine, ma potremmo - io credo dovremmo - usarne un altro. Oggi si dice che conti
in ordine è quando lo Stato incassa più di quello che spende e con il surplus
paga i debiti perché noi abbiamo un debito troppo alto rispetto al PIL. Concetto
di “conti in ordine” ineccepibile? Come prima: no! Più di prima: non solo
puerile banale ed il resto, ma anche auto distruttivo. Provate a immaginare un
altro concetto di conti in ordine ...
Innanzitutto paragonate il debito al patrimonio. Se avete
50 Euro di debito ed un patrimonio liquido di più di 100 Euro + “preziosi, casa
e palazzi”. Non è che siete in una situazione preoccupante se per qualche anno
incassate 2 euro, ma ne spendete 2,05. Non potete andare avanti all’infinito,
sarebbe meglio incassare di più di quello che si spende, ma non fasciamoci la testa.
Soprattutto non è intelligente affamare i nostri figli per risparmiare quei
cinque centesimi.
Non possiamo andare avanti all’infinito, ma abbiamo tutto
il tempo di provare a guadagnare di più (invece di risparmiare), anche se
questo vuole dire investire. Perché con tutto quel patrimonio qualche
investimento intelligente ce lo possiamo permettere.
Allora ecco la soluzione: dobbiamo investire per fare sì
che nascano 50 imprese che producono cassa come la Apple! Se ci riusciamo mettiamo immediatamente in ordine (e risultano in ordine da qualunque punto di vista,
anche quello “strano” usato oggi) sia i conti pubblici che privati.
Ma far sì che nascano 50 aziende capaci di produrre cassa
come la Apple è impossibile, mi si obietterà. Rispondo: questo è il nostro
problema. Che non riusciamo più ad immaginare progetti di sviluppo alti e
forti. E ce ne sarebbero tutte le opportunità perché il nostro mondo sta
esplodendo di nuove esigenze e nuove conoscenze che richiedono di costruire un
nuovo sistema produttivo, economico, finanziario, sociale etc.
Io credo che noi si debba cercare un Governo capace di
far nascere in ogni dove nella società nuovi e grandi progetti di sviluppo. Non
ragionieri del declino, ma appassionati stimolatori di voglia di un nuovo
futuro, di cieli nuovi e di nuove terre.
E le riforme? Beh, avremmo anche le risorse per fare
qualunque riforma volessimo fare. E non riforme al ribasso, verso sacrifici
sempre più duri. Riforme per avere la scuola, lo Stato sociale, la ricerca più
avanzata del mondo. Per creare il contesto nel quale si riescono ad immaginare
continuamente nuovi e grandi progetti.
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