Riceviamo e pubblichiamo volentieri un commento del Prof. Minati al precedente post.
"Devo dire che i doverosi commenti di stupore e sdegno per l’evento criminale di Brindisi ha, come per tanti altri fatti, valenza locale nel tempo e nello spazio.
Generalizzazioni sono inadeguate per visioni strategiche, e cioè aventi validità trasversali e atemporali, e sono anche un po’ ipocrite.
Stragi e ingiustizie sono avvenute nel tempo e nello spazio della storia dell’uomo e anche mentre noi ci stiamo scandalizzando, qui e adesso. E spesso validate da religioni e ideologie.
Non credo che il problema riguardi l’adozione, prescrizione di software sociale che vieti tali crimini.
E’ senz’altro più potente generare un ambito sociale in cui non siano concepibili, primo passo perché non siano possibili.
Questo richiede conoscenza per azioni strategiche sul divenire sociale che oggi sono ancora giacenti sulla capacità progettuale e di manipolazione.
Aspetti di una tale nuova conoscenza sono individuabili anche in variazioni profonde che si attuano nella scienza, basate, ad esempio, sulla visione sistemica dell’emergenza, auto-organizzazione, fisica quantistica e teorie cosmologiche.
Ma, ammesso che siano confermati come aspetti interessanti, dovrebbero poi essere trasformati in cultura, pratica sociale che non possa contemplare quello che da sempre si è chiamato semplicisticamente il male.
Questa problematica, oserei dire di strategia di specie più che di generazioni, si coniuga con le problematiche economico-sociale della crescita e dello sviluppo, oggi a stento distinte con l’uso di conoscenza e linguaggio approssimativi, adeguati e mantenuti per ‘competenti’ azioni di consumo.
La distinzione andrebbe prima di tutto coniugata nella vita dei singoli e alle diverse stagioni della vita.
Ecco, poi ne potremo parlare come proprietà dei sistemi sociali.
Crescita.
Di che cosa? Di mercati saturi?
Usando che cosa? Risorse sottopagate in processi non-sostenibili?
Sviluppo.
Non credo possa a lungo coincidere con abitudine alla crescita ed usi connessi.
Sembra non vi siano professioni e ruoli validati per proporne.
Siamo tutti chiamati a pensarci in una imprenditorialità diffusa che è aperta a tutti.
Propongo, in questo sforzo complessivo che crea coerenze e non toni alti impositivi, di inspirarci ai grandi.
Per esempio alle parole-chiave introdotte da Italo Calvino nel suo libro Lezioni americane: Sei proposte per il prossimo millennio, basato su di una serie di lezioni da lui tenute all'Università di Harvard, come "Norton Lectures".
Riuscì a tenere cinque lezioni. Morì prima di poter tenere la sesta.
Le parole-chiave delle lezioni erano:
1. Leggerezza
2. Rapidità
3. Esattezza
4. Visibilità
5. Molteplicità
6. Consistenza (solo progettata).
Mi permetto, non per presunzione certo ma per responsabilità di dover rischiare per poter contribuire, di leggere un parametro d’ordine trasversale comune e di eventuale significato operativo.
Penso alla virtualità.
E’ ormai storico l’uso del denaro come virtualmente rappresentante materialità e servizi. E poi rappresentante il denaro stesso.
Nella nostra epoca questo ha grandi riferimenti alla web-economy per cui è immediato pensare a investimenti strutturali come la banda larga.
Ma la virtualità cui pensiamo ha molti aspetti legati, ad esempio, alla non-intrusività, all’entaglment quantistico e alla non isolabilità, al vuoto come sorgente di proprietà, il tutto conducente a nuovi potenti concetti come coerenza sincronica (non più solo dovuta a causalità) e approcci ai problemi visti come soluzioni incomplete, in medicina la malattia come guarigione incompleta in cui indurre e non prescrivere recupero di coerenza.
Ciò significa avere una conoscenza con cui si rappresentano processi, il loro tempo, livello di descrizione, molteplicità e coerenza in modo multiplo.
Teoria? Certo, primo passo necessario per non essere praticoni ma pratici, per non calcolare futuro partendo dal passato. Si ridefinisce il concetto di imparare.
L’Expo2015 “Nutrire il pianeta” ha un disperato bisogno di teoria per pensare a crescita e sviluppo, per la sostenibilità (di cosa?), dinamica delle popolazioni, problemi sanitari, biotecnologia, economia e finanza, diritto all’educazione, inquinamento ecc.
E’ un problema immenso ed il primo passo è ammetterlo, descriverlo e lavorarci con umiltà per capirlo.
Ci proveremo con il progetto Expo della Conoscenza (Zanotti 2010) e
il Manifesto dell’Associazione creata
a http://balbettantipoietici.blogspot.it/ avendo come obbiettivo di attivare chi potrà
far meglio.
Al riguardo il gruppo Crescendo
supporta la pubblicazione del secondo volume di Strutture di Mondo http://www.mulino.it/edizioni/volumi/scheda_volume.php?vista=scheda&ISBNART=13985 , edito da Il Mulino e dedicato, a cura della prof. Urbani, a delineare la
ricerca sistemica in Italia. In tale contesto elaboreremo le tematiche sopra
solamente accennate."
Una anticipazione in (Minati, a cura di, publicazione Luglio 2012).
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