Riceviamo e con piacere pubblichiamo
un commento del Dott. Gianni Rizzi in relazione al post Galileo e riforme e del successivo commento del Prof. Andrea
Ichino La
risposta del Professor Ichino
Caro Francesco,
ho letto con attenzione l'articolo di Andrea Ichino (Tornare Al Metodo Galileiano Per Le Riforme), il tuo commento critico e la replica di Ichino (La risposta del Professor Ichino).
Ecco le mie note a margine.
ho letto con attenzione l'articolo di Andrea Ichino (Tornare Al Metodo Galileiano Per Le Riforme), il tuo commento critico e la replica di Ichino (La risposta del Professor Ichino).
Ecco le mie note a margine.
Ichino sostiene l'opportunità di
piccole sperimentazioni riformistiche prima di sviluppare interventi maggiori,
e afferma l'idea della "relazione causale", che può essere
identificata "soltanto attraverso la comparazione tra eventi
controfattuali: ossia A causa B se in presenza di A osserviamo B mentre
in presenza di NON-A osserviamo NON-B". E sostiene: " 'l'arte' della
statistica finalizzata a identificare relazioni causali consiste proprio nel
trovare modi per costruire gli eventi controfattuali che nella realtà non
possiamo osservare".
Tu critichi la proposta dicendo che
l'idea sperimentale rientra nell'ideologia della fisica classica, superata da
quella quantistica. Preferiresti poi parlare di "correlazione"
piuttosto che di "causalità". Vorresti quindi un aggiornamento delle
categorie, auspicando una più avanzata visione dei sistemi sociali (e più in
generale della realtà), e della conoscenza come costruzione sociale.
Io mi spingerei a parlare di
"rappresentazione comunitaria", essendo i sistemi sociali fatti di
comunicazione. Si potrebbe anche dire che i sistemi sociali operano
rappresentando se stessi, mettendosi in scena. Ed evolvono migliorando le loro
performance auto-rappresentative. Involvono invece quando la rappresentazione
peggiora, quando arretra - per esempio - su vecchi copioni, quando si attesta
su idee del passato, quando fa cattiva o arrogante comunicazione di sè.
La "relazione causale" di cui
parla Ichino fa riferimento alla "realtà" (ed è quindi anch'essa
rappresentazione) ma mette in scena la promessa di una governance
"scientifica", dichiarandosi capace di conoscere bene
(statisticamente) le cause e gli effetti delle varie riforme.
Nella tesi di Andrea Ichino riemerge
la vecchissima idea del governo dei sapienti, e questo a pochi mesi dal
vistoso fallimento elettorale dei professori capitanati da Monti...
Trovo ben più interessante il tentativo
di Enrico Letta e gli altri, cui auguro (interessatamente) un buon successo
nella difficile ma importantissima (e innovativa) messa in scena della
"coesione italiana" nel teatro politico europeo.
Gianni Rizzi
Nessun commento:
Posta un commento