di
Francesco Zanotti
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In cosa consiste la terza rivoluzione industriale è presto detto. Ruota
intorno a poche parole: energie rinnovabili prodotte localmente, una rete
mondiale che collega tutti i produttori locali, una nuova empatia con la Natura,
una nuova empatia tra gli uomini favorita dalla rete.
Il perché si tratta di una rivoluzione monca lo si vede dalla storia del
rapporto di collaborazione tra Rifkin e Zapatero che lo stesso Rifkin, alle pag. 163-166 del
suo libro, racconta. Essa è partita con
la “conversione” di Zapatero alla terza rivoluzione industriale e con l’impegno
a realizzarla come via di sviluppo fondamentale della Spagna. Rifkin si è
impegnato allo sfinimento per scrivere un Master Plan per arrivare a costruire
in Spagna la sua terza rivoluzione industriale. Ed è finita (lo dice lo stesso
Rifkin) con un nulla di fatto e poi con la crisi della Spagna.
Cosa insegna questa storia?
Le idee di Rifkin sono certamente importanti, ma il processo attraverso
il quale vengono concepite e proposte è direttivo: qualche saggio costruisce un
Master Plan e gli altri lo realizzano. Con tutte le buone intenzioni, ma si
tratta di una logica direttiva. Se si vuole un altro segno della sua fede nella
direttività, egli crede nel meccanismo delle lobby. Propone di sostituire le lobby della seconda rivoluzione industriale con lobby che propugnino la
terza.
E in una società complessa le idee che nascono direttivamente (da pochi)
sono troppo parziali per poter mobilitare.
Se i “saggi” (o le classi dirigenti) vogliono veramente fare una
rivoluzione, non devono descrivere come pensano debba essere il mondo dopo la
rivoluzione. Non devono fare Master Plan.
Piuttosto, devono diffondere nuovi “sistemi cognitivi”.
Il Rinascimento insegna: è
nato dalla riscoperta della cultura classica.
E’ dalle rivoluzioni cognitive che nascono opere d’arte.
Rifkin ha cercato di costruire consapevolmente un Rinascimento (la
società frutto della terza rivoluzione industriale) senza uscire dallo schema cognitivo
della società industriale. Una società che è strutturalmente direttiva.
Quale è lo schema cognitivo della società industriale? E’ la visione del
mondo della fisica classica.
Se vogliamo costruire un Nuovo Rinascimento dobbiamo sostituire questo
schema cognitivo. Da più di duecento anni questo schema (che ha
intrinsecamente, pretese di completezza e verità) viene “contestato”. La fisica
quantistica e la relatività generale (anche se molti pensano che sia classica) ne
segnano il ridimensionamento (il suo utilizzo è adatto ai sistemi meccanici e
non ai sistemi umani) e ne indicano la via di superamento.
La costruzione di una nuova società avverrà buttando nella società il pensiero
quantistico. E poi un popolo di poeti, santi e navigatori farà il resto. Come
ha già fatto.
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