di
Francesco Zanotti
Caro Stakehokder,
il problema della FIAT (e di tutte le altre crisi
che sono sul tappeto) è sostanzialmente un problema di risorse cognitive. Non è
un problema di crisi di mercato, di avidità degli azionisti e cose simili.
Ma come potrebbe essere diversamente, visto che
gli uomini (che costruiscono o distruggono) sono essenzialmente le risorse
cognitive di cui dispongono?
Specifico.
Il management della FIAT usa, come risorse
cognitive di riferimento, conoscenze strategico-organizzative del tutto
inadeguate. Se questo è vero, allora l’alternativa è semplice: se il management
cambia risorse cognitive, l’azienda si salva. Anzi viene valorizzata la sua
presenza in Italia. Se continua ad usare le risorse cognitive attuali, sarà
costretta a chiudere presto in Italia e
sarà nei guai, sul medio termine, anche fuori Italia.
Più in dettaglio.
Dal punto
di vista organizzativo FIAT ha come riferimento il Word Class Manufacturing
System (WCMA). Bene, si tratta di un modello organizzativo che non considera
quelle che sono le dimensioni fondamentali dell’organizzazione: le risorse
cognitive (razionali ed emozionali) di cui dispongono le persone, le loro reti di
relazioni sociali, la cultura informale dell’organizzazione. Se il management
FIAT accettasse di esplorare queste dimensioni, scoprirebbe che, proprio in
Italia, sarebbe possibile costruire un nuovo modello produttivo incredibilmente
più efficace, efficiente e flessibile dell’attuale Word Class Manufacturing
System.
Dal punto
di vista strategico, FIAT ha come riferimento lo schema teorico della
competizione che, da un lato, è un vero e proprio schermo contro l’innovazione
radicale e, dall’altro, costringe a costruire quelle prassi competitive che oggi stanno distruggendo la capacità di produrre cassa di
tutti i produttori di auto. Tipico è la convinzione del tutto rinunciataria “E’
colpa del mercato”. Se si riesce a superare la schema della competizione si
riesce a ricordare che sono le imprese che costruiscono Il mercato. E non solo.
La FIAT del dopoguerra ha dato l’imprinting allo sviluppo di tutto il nostro
sistema industriale ed infrastrutturale.
Se il Management FIAT tentasse, almeno, di esplorare
i più attuali schemi di riferimento
strategico-organizzativo, forse, si aprirebbe loro uno spiraglio di luce (un nuovo mondo da esplorare) che potrebbe, ad esempio, portarli a riuscire a costruire una nuova alleanza strategica con il Paese.
strategico-organizzativo, forse, si aprirebbe loro uno spiraglio di luce (un nuovo mondo da esplorare) che potrebbe, ad esempio, portarli a riuscire a costruire una nuova alleanza strategica con il Paese.
Ovviamente, le stesse conoscenze dovrebbero
essere disponibili a Banche, Sindacati, Governo.
Obiettivo di questa mia lettera è proporre questa
nuova prospettiva a tutti gli stakeholders del sistema industriale italiano.
Propongo a chi fosse interessato, la seguente documentazione di supporto.
Un documento “emotivo”, dal titolo “FIAT e Lavoratore Progettuale”, che raccoglie i post pubblicati fino ad ora nei nostri
Blog.
Un documento, più dettagliato, dal titolo “Per una imprenditorialità aumentata” che descrive il ruolo delle risorse cognitive
per costruire sviluppo.
La ringrazio e porgo i miei più cordiali saluti.
Francesco Zanotti
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