Considerazioni irrtuali e gratuite in libertà...
Da un'agenzia di stampa si apprendono i dati sull'erogazione di energia elettrica in Italia dall'inizio dell'anno ad agosto. Terna, proprietaria della rete di distribuzione dell'energia elettrica, sistema venoso del nostro paese, annuncia una diminuzione di consumi, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dell' 1,4% . L'Italia si sta spegnendo? Chissà, forse c'è una spiegazione tecnica, ma con le mille e più Alcoa che chiudono (il Corsera del 9 agosto citava 141 vertenze al vaglio del Ministero dello Sviluppo Economico per un totale di 168.462 lavoratori) questa energia elettrica chi la dovrebbe consumare?
Quali progetti, quali capacità per rilanciare lo sviluppo per questo nostro affannato Paese?
Abbiamo un professore (dalla "bibliografia sottile", come ci ricorda un acuto osservatore come il professor Sapelli), tecnico a capo di tecnici (ma esistono le "tecniche" per governare un Paese? Il gotha degli economisti inglesi, non più tardi del 22 luglio 2009, in una missiva alla regina Elisabetta ammisero le loro incapacità.), abbiamo i partiti pronti a governare, abbiamo anche i leader con le ricette pronte in tasca che non aspettano altro di metterle in pratica, perchè loro sì che hanno capito come funziona! Ma un Paese di 60 milioni di persone, acculturate, evolute, con una lunga tradizione storica può mai "funzionare", come se fosse una macchina? Può essere in attesa di un qualcuno che la "guidi", come un automobile?
"Rilanciare lo sviluppo", dicevo, ma altri dicono "crescita", "attirare investimenti stranieri". Di cosa?
Facciamo un salto in Europa, in un piccolo paese in "via di sviluppo": La Slovacchia.
Samsung, azienda elettronica coreana, ha presso Galanta, un paesino a meno di 50 chilometri ad est di Bratislava, una fabbrica dove impiega 3000 persone, nella maggioranza donne in quanto preferite per lavori di precisione quali l'elettronica richiede. La produzione è prevalentemente di schermi LCD e l'azienda, attiva in Slovacchia fin dal 2002, ha ricevuto da allora incentivi per 110 milioni di euro ai quali, in vista delle difficoltà del mercato, se ne sono aggiunti altri 28.
Un mio conoscente, manager di un'azienda che ha anch'essa nell'area un sito produttivo, proprio qualche giorno fa mi raccontava del fenomeno di "ritorno" delle operaie dalla Samsung.
"Perdiamo spesso operaie che preferiscono gli stipendi leggermente più alti offerti dai coreani"- mi raccontava- "ma dopo un po' ritornano da noi. I ritmi di lavoro sono forsennati; pensa che le donne, quando hanno le loro 'cose' mensili, sono costrette a indossare una fascia rossa al braccio per consentire ai capi di misurare le pause per andare in bagno."
Dunque 138 milioni di euro in 10 anni per allevare delle schiave!
E' questo l'unico sviluppo consentito dalla competizione globale.
E' questo ciò che stanno pensando i nostri governanti?
E se noi, tutti noi, potessimo avere idee migliori?
Saprebbero come consentire di realizzarle? O pensano davvero che per qualche misterioso dono divino solo loro siano nel "giusto"?
Ci sono sempre più segni che vi è un problema di "sistema", oltre che di uomini. Immaginare il "nuovo", radicalmente nuovo, non può esser fatto con le risorse cognitive attuali, che appaiono le uniche disponibili leggendo i giornali, le interviste, parlando con le persone.
Prima di parlare di soluzioni, bisogna arricchirsi "cognitivamente". Altrimenti le domeniche a zonzo sul web saranno sempre più deprimenti.
Luciano Martinoli
l.martinoli@cse-crescendo.com
Luciano Martinoli
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