di
Francesco Zanotti
Astralmente vicini, ma il nostro braccio e la nostra
mente sono ugualmente insufficienti …
Già dieci “giorni del
messaggio” sono passati da quando nel 2018 mandammo il primo messaggio. Tutto è
iniziato quando abbiamo scoperto i pianeti intorno alla stella Trappist-1. Quel
giorno fu certamente storico, ma più importante è quello che accadde dopo. Come
sempre, quando emergono sogni, le nazioni della Terra si misero d’accordo nel costruire
un centro di comunicazione/ascolto CCA (Centro di Comunicazione ed Ascolto) con
i pianeti che ruotavano intorno a Trappist-1. E, appunto nel 2018, il primo
messaggio fu inviato. Raccontava chi era l’Uomo. Ovviamente tutti sapevano che
nella migliore delle ipotesi il messaggio di risposta sarebbe arrivato 80 anni
dopo. E il CCA fu attrezzato per attendere. Attrezzato antropologicamente: si
era creata la Comunità dell’Attesa che doveva tener vivo il ricordo del messaggio
lanciato e l’attesa del messaggio di ritorno
Piano però, socialmente il
ricordo del messaggio inviato andò affievolendosi. Ma il CCA non fu lasciato
morire, grazie proprio alla Comunità dell’Attesa. Nel 2118 la quarta generazione
della Comunità dell’attesa si allertò: da quel momento in poi il messaggio di
risposta sarebbe potuto arrivare … Ma per due anni non arrivò nulla. La
Comunità iniziò a sfaldarsi, il ricordo quasi a disperdersi fino a che in un
mattino del febbraio 2120 il messaggio arrivò. Lo ricevette l’ultimo guardiano
del Centro di Comunicazione ed Ascolto che stava diventando un museo polveroso
di una attesa risultata vana. Quel giorno fu chiamato il “giorno del messaggio”.
Ovviamente il riceverlo scatenò entusiasmo sociale. Il problema, però, era
interpretarlo. Per un anno nessuno ci riuscì. Ma non si poteva aspettare oltre
per rispondere e si rimandò di nuovo il messaggio originario. Questa volta l’attesa
rimase viva come lo sforzo di interpretare, purtroppo senza successo, la
risposta ricevuta. E anche questa volta, 82 anni dopo l’invio del secondo
messaggio si ricevette seconda risposta. Quello fu il secondo giorno del messaggio.
Con questo secondo messaggio, radicalmente diverso dal primo, aumentò la
speranza di comprendere. Ma la speranza fu delusa. Perché non si interrompesse
il dialogo, non si poté fare altro che rimandare il messaggio originario. Oggi
è il decimo giorno del messaggio, abbiamo ricevuto puntuale il messaggio dai
pianeti di Trappist-1 (non sappiamo neanche da che pianeta esattamente), ma
oramai rispondiamo subito: rimandando lo stesso messaggio oramai vecchio di
secoli. E ci rispondono sempre, ma non comprendiamo le risposte che puntualmente
riceviamo. Siamo una voce che parla alla Galassia, ma siamo una mente ed un
cuore che non capiscono la risposta …
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