di
Francesco Zanotti
Ennesima delusione: il PIL non cresce. Il perché è semplice: non si fanno le cose che servono a farlo aumentare in qualità e quantità. E le riforme non sono le cose che servono,
Per convincervi di questa affermazione … Immaginate
un poeta, innanzitutto.
Un poeta abituato a far volare il suo sguardo
sulla sua valle e a parlare e scrivere la lingua dei suoi padri.
Immaginate che i suoi occhi piano piano si appannino,
che la Natura piano piano si trasformi e la sua valle si popoli di persone che parlano
un‘altra lingua e che vengono da lontano.
Egli cercherà di continuare a poetare, ma si
accorgerà che le poesie che scrive nella sua lingua non hanno significato per
la nuove gente.
Prova allora a imparare la nuova lingua, ma viene
da troppo da lontano, nello spazio e nel tempo: da solo non ci riesce! Riesce a
capire qualche parola, ad usarne ancora meno. Prova a poetare, ma gli mancano
le parole. E gli manca anche lo sguardo che non riesce più a volare sulla nuova
valle. Non ne riconosce anche il
profumo. E, poi, non conosce i nomi delle persone …
Allora le sue poesie nella nuova lingua, per la
nuova gente sono solo piccole cacofonie che non descrivono nulla della nuova
valle.
I nuovi abitanti sono buoni e generosi,
capiscono il dramma del poeta. E decidono di aiutarlo. E gli costruiscono una
nuova casa. Ad esempio, con un grande terrazzo che gli permette di dominare la
nuova valle. E gli danno carta e penna nuove. Ma il nostro poeta continua a non
percepire e non esprimere.
Allora pensano che sono la casa, il terrazzo, le
penne e la carta che non funzionano. Aspetta, gli dicono. Adesso ti diamo tutto
nuovo. Ecco proprio adesso no perché fanno una fatica disperata a mettersi d’accordo
su quale casa. Ma alla fine ci riescono. E gli ristrutturano la vecchia casa,
gli danno una penna nuova. E gli dicono: ecco, ora puoi poetare …
Egli era stato in attesa della nuova casa con
grande speranza. Aveva anche mandato lettere di sollecito, fino a fare una
dimostrazione (solitaria con un unico cartello in mano. Con scritto: aiutatemi
a poetare). Quando la casa è ristrutturata, però, egli si accorge che tutto
questo non lo aiuta a poetare. Anzi, la situazione peggiora perché ora alla sua
frustrazione aggiunge il peso di una speranza delusa.
Pensando al nostro Paese … la strategia delle riforme
è come la strategia del ristrutturare la casa. Non aiuterà nessun poeta senza
sguardo e senza linguaggio a tornare a poetare.
Così gli imprenditori e i grandi manager. Oggi
si trovano con lo sguardo appannato in un nuovo mondo di cui non conoscono la
lingua. E il loro progettare strategico (il loro poetare) produce progetti d’impresa
banali.
Allora, quali che siano le riforme istituzionali
che si cercherà di attuare, questi imprenditori e manager sempre senza sguardo
e senza lingua rimangono.
E la gente che attende nuove poesie che descrivano,
facciano vivere in un nuovo mondo, rimane delusa e li abbandona. Il 28 racconteremo
come i Business Plan (cioè i Progetti di futuro, le poesie del futuro) delle
maggiori imprese italiane siano solo elegante burocrazia, espressa in una
lingua incomprensibile.
Per superare la crisi occorre liberare la mente
e il cuore di manager e imprenditori e dare loro una nuova lingua.
Occorre dare loro nuove risorse cognitive. Quali?
Ne abbiamo già parlato, ne parleremo.
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