di
Francesco Zanotti
Al di là delle differenze in gravità (in Egitto ci si spara addosso, nei
nostri territori, no), il problema è sistemicamente lo stesso. Come lo è la
soluzione.
Il problema è velocemente descrivibile: i sistemi in crisi (Egitto,
Italia, Mediterraneo, Territori) sono sistemi dove le risorse cognitive
disponibili sono inadeguate, spezzettate ed ideologiche. La tendenza è verso
una crescita di inadeguatezza, spezzettamento e di ideologizzazione. L’inadeguatezza
porta a non riuscire a vedere i problemi del presente e le potenzialità del
futuro. Lo spezzettamento rende ancora più inadeguate le risorse cognitive. L’ideologizzazione
genera conflitti.
Che fare?
Anche la soluzione è velocemente descrivibile: occorre che le classi
dirigenti (ai diversi livelli sistemici: Egitto, Mediterraneo, Italia,
Territori) attivino processi di progettualità sociale. Non definiscano
programmi, ma attivino processi che generino programmi condivisi, anzi: emozionanti.
Programmi che siano considerati da tutti coloro che partecipino a realizzarli la
vera occasione di auto realizzazione personale.
Occorre che facciano questo, ma rendendo
disponibili nuove risorse cognitive. Perché attivare progettualità senza
partire da nuove risorse cognitive crea solo un’altra occasione di conflitto.
Ma che cosa sono le risorse
cognitive? Mi spiego in un caso concreto. Prendiamo il Parlamento del Mediterraneo
potrebbe essere l’Attore legittimato ad avviare una azione di progettualità sociale
che produca un Master Plan per lo sviluppo del Mediterraneo. Cosa sarebbe in
questo caso la nuova risorsa cognitiva da rendere disponibile? La risposta è
semplice: un modello che indichi quali
sono i contenuti di un Master Plan. Se non si distribuisse questa risorsa, si
rischierebbe che ognuno dei Partecipanti (in questo caso Parlamentari di tutti
i Parlamenti degli Stati che si affacciano sul Mediterraneo e non solo)
partisse da un suo modello (spesso inconscio) di Master Plan che sarebbe per
forza di cose inadeguato perché parziale. Ma non di meno ideologico. Ed,
allora, la progettualità degenererebbe in conflitto.
Io credo che questa sia la soluzione sistemicamente comune a tutte le
situazioni di conflitto e crisi esistenti.
Ora provate a confrontarle con le dichiarazioni dei tre principali
Leader europei per quanto riguarda la situazione in Egitto. La fonte è il
Sole24Ore di oggi.
Enrico Letta: “La crisi ha oramai passato il limite: fermare la
repressione.”. Domanda: come? Interviene l’Europa autonominandosi polizia
internazionale, va in Egitto e molla “schiaffoni” a tutti?
Angela Merkel: “La Germania riesaminerà i propri rapporti con l’Egitto”.
Cioè: li lasciamo solo? Usiamo sanzioni punitive?
Francois Hollande: “Il Paese deve ritrovare al più presto la vis
democratica”. E se non lo fa? Gli diciamo che sono cattivi e la imponiamo con
la forza? Poi occorre dire quale democrazia. Se è quella rappresentativa è
peggiore del male perchè ufficializza il conflitto. Occorrerebbe una
democrazia progettuale. Proprio come quella che ho proposto.
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