di
Francesco Zanotti
Ci sono alcune categorie
di persone che è inutile che leggano questo post.
Quelli che si appellano
ad una concretezza che è tale solo all’interno dei suoi limiti cognitivi.
Quelli che vogliono combattere
nemici e vincere.
Quelli che … la mia
esperienza e poi basta.
Deve leggerlo, invece,
chi vuole salire sulle spalle dei giganti ed accettano di fare la fatica per
riuscirci.
“Nulla è più pratico di
una buona teoria“ sosteneva Albert Einstein. E lo stesso anche Kurt Lewin e
molti altri.
Noi oggi abbiamo bisogno
di un’ottima ed urgente nuova pratica: la capacità di generare un nuovo
sviluppo. Quindi, abbiamo bisogno di un’ottima e nuova teoria dello sviluppo
che strutturi questa pratica.
Il progetto di ricerca è consistito in una
passeggiata nelle diverse scienze naturali ed umane. Si è cercato di far sì che
il “passo” non fosse quello del “curioso dilettante”. Non abbiamo cercato fonti
divulgative, ma “professionali” per riuscire a cogliere il senso profondo delle
“scoperte” delle diverse scienze naturali ed umane.
Riflettendo, tra l’altro, sulla fisica
quantistica, sui processi biologici di sviluppo autopoietico e di degenerazione
autoreferenziale e sulle similitudini profonde tra evoluzione e sviluppo (EVO-DEVO),
siamo riusciti a comprendere cosa caratterizza un sistema umano. Non è
la sua organizzazione/struttura o il suo funzionamento, ma il suo “sviluppo
autonomo” che è un processo emergente caratterizzato da un percorso specifico
(se si vuole: obbedisce ad una legge) che è comune a tutti i sistemi umani.
L’organizzazione/struttura e il funzionamento di
un sistema umano sono “sottoprodotti” del suo processo di sviluppo autonomo.
Abbiamo sintetizzato la dinamica di questo
sviluppo autonomo nell'espressione “Da un vuoto topologico imprenditoriale ad
un infinito cadere metrico attraverso la terra di mezzo della forma”. E’ una
storia di un nascere imprenditoriale e di uno spegnersi manageriale.
La risorsa su cui si fonda lo sviluppo autonomo di
un sistema umano è lo specifico sistema cognitivo che lo caratterizza e
che costituisce il suo spazio di libertà ed il suo limite.
La dinamica di sviluppo autonomo che abbiamo
scoperto, fatta di nascere e di morire, avviene se il sistema umano non cambia
il suo sistema cognitivo di riferimento.
La crisi che stiamo vivendo è una dimostrazione
delle conseguenze di un processo di evoluzione autonomo a sistema cognitivo
costante.
Infatti, la società industriale si è formata
usando come sistema cognitivo di riferimento la fisica classica. Partendo da
essa sono emerse, nell'ordine, le due metafore con cui guardiamo ai sistemi
umani: la metafora della macchina e del
computer digitale.
Sono, poi, “conseguenze” della visione del
mondo della fisica classica, ad esempio, l’attuale economia (il tipo di
impresa, il rapporto con l’uomo ed il senso del lavoro, il rapporto con la
Natura, il rapporto con la finanza), la forma dello Stato (la divisione dei
poteri) e del Governo (democrazia rappresentativa), la conflittualità sociale e
politica, l’esistenza e il ruolo delle classi dirigenti.
Sono “conseguenze” della fisica classica anche
la deriva logico-quantitativa delle scienze umane e il riduzionismo ancora
imperante nella fisica, nella biologia, nelle neuroscienze.
A causa del fatto che la società non sta
cambiando il suo sistema cognitivo di riferimento, anzi, esso è oramai
diventato l’ideologia sociale dominante, che “occupa, informa” trasversalmente,
discipline e sistemi umani, accade che le stesse discipline e gli stessi sistemi umani stiano perdendo di senso.
In sintesi stiamo vivendo una crisi da perdita
di senso, causata dall'ideologizzazione di una visione del mondo che ha
generato la società industriale e che ora la sta spegnendo.
Un esempio particolarmente rivelatore, un
ologramma intenso, di questo processo è la storia del nostro sistema
industriale che, dopo un intenso sviluppo imprenditoriale, si sta spegnendo in
burocrazie managerial-competitive.
Se tutto quello che abbiamo detto è vero, allora,
diventa evidente quale possa essere una nuova azione di Governo.
Le diverse classi dirigenti (economiche,
politiche, sociali, financo scientifiche) debbono dotarsi di un nuovo
sistema cognitivo. Esso potrebbe essere costituito dalla nuova visione del
mondo che emerge dalle nuove scienze e che ci ha permesso di scoprire le
dinamiche di sviluppo autonomo dei sistemi umani.
Dovrebbero, poi, attivare processi di creazione
sociale di nuovi sistemi umani attraverso una metodologia specifica che abbiamo
definito Sorgente Aperta. Essa permette di superare le dicotomie della
società industriale tra classi dirigenti e classi operative e attivare una
responsabilità diffusa verso lo sviluppo.
E’ importante che il processo di ricerca che
abbiamo avviato sia continuato a livello sociale complessivo: il sistema cognitivo
che abbiamo sviluppato può essere solo il trigger inziale. Fa parte integrante della
nuova responsabilità complessiva verso lo sviluppo anche una partecipazione
corale al processo di continua evoluzione del modello cognitivo sociale di
riferimento.
Per garantire questa partecipazione corale alla
continua ricreazione del modello cognitivo di riferimento della società
complessiva abbiamo progettato una vera e propria Expo Permanente della Conoscenza.
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