di
Francesco Zanotti
Sul Sole 24 Ore di oggi il Prof. Zingales invita il Premier Monti ad una svolta culturale. Essa si sostanzia in tre provvedimenti. Il primo è mettere l’ICI anche sugli immobili non di culto della Chiesa, il secondo è un regolamento che spieghi come e quando le banche potranno godere di garanzie dello Stato. Il terzo più che un provvedimento è un invito al Ministro Passera perché venda le azioni che possiede di Intesa San Paolo.
Posso dire che usare l’espressione “svolta culturale” per questi tre provvedimenti mi sembra eccessivo?
Condivido che sia necessaria una svolta culturale, ma credo sia necessario riempire questa espressione di altri contenuti. Provo ad indicarne alcuni come esempio, come si può fare in un blog. Chi volesse dare una occhiata alla nostra proposta di “cambiamento culturale” potrebbe scaricare dal blog il manifesto della nostra Associazione per l’Expo della Conoscenza.
Usando questa nuova visione del mondo ci si accorge che la crisi che stiamo vivendo è causata dal fatto che la società industriale non può più essere il modello di sviluppo della società futura.
In particolare, ci si accorge che l’attuale sistema industriale (i beni che produce, le modalità con cui li produce, il modo in cui li trasporta, le modalità e il tipo di energia che utilizza) è del tutto incompatibile con la Natura (e non parlo solo dei limiti del Pianeta).
Continuando, ci si accorge che oggi stiamo delegando il governo della crisi ad una scienza, l’economia, che non è scienza, né in senso “classico”, né in senso quantistico. E’ un gigante scoordinato, che usa (qualche volta) come paravento la matematica (ma anche sul tipo di matematica usata ci sarebbe molto da dire).
Continuando … si potrebbe continuare davvero per molto parlando delle modalità di Governo e di management, parlando della ricerca scientifica e di molto altro.
Ma non è compito di un blog farlo.
Voglio, però, insistere sull’economia, visto che commento l’articolo di un economista e che il presidente del Consiglio è anch’egli economista.
Se io fossi un piccolo e medio imprenditore che non riesce a pagare né dipendenti, né fornitori, sarei molto felice nel sentire come gli economisti pensano di darmi una mano … Ah, se non si dà una mano subito a questi imprenditori in modo che riescano il prima possibile a tornare a produrre cassa siamo tutti nei guai, guai molto più rilevanti di qualche “spreaduncolo” qua e là …
Dicevo, se fossi un piccolo e medio imprenditore sarei molto felice di sapere che un economista (l’Autore dell’articolo) pensa di aiutarmi facendo vendere le sue quote nella Banca che dirigeva ad un Ministro e un altro (il Presidente del Consiglio) pensa di farlo aumentando il costo dei carburanti. Costo che dovremo pagare io, i miei dipendenti ed i miei fornitori …
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