giovedì 15 dicembre 2011

Un Professore senza allievi e senza scienza


Sergio Romano nell’articolo di fondo del Corriere di oggi sembra cadere nel mito del “Santo Subito”. Il Prof.
Monti è il Santo che arriva nella terra dei barbari (alcuni barbarissimi come la Lega) e diffonde sapienza, buon senso e umorismo. La Verità, insomma. Ma gli allievi non accettano il suo insegnamento. Alcuni, come i signori della Lega, si permettono di contestarlo, come si faceva a scuola ai miei tempi …Io credo che l’Ambasciatore Romano sia banalmente caduto in un equivoco. Ha semplicemente confuso la sua affinità di stile, di cultura e di casta con il Prof. Monti con la Verità. A lui appare verità quello che propone il Prof. Monti perché “riconosce” le sue parole.
Ambasciatore, non basta che Ella “senta” che il Prof. Monti proponga la verità perché sia davvero la verità. Come certo saprà, l’evidenza non è un criterio di valutazione epistemologicamente fondato.
In realtà, quello che propone il Prof. Monti è bel lontano dall’essere la verità. E’ solo il frutto dell’applicazione di una pseudo scienza alla realtà attuale con la pretesa che questa pseudo scienza permetta di capire ed intervenire.
La pseduscienza è l’economia che, ostinatamente, cerca di scimmiottare la fisica classica, considerandola un modello assoluto di conoscenza. E’ una sciocchezza pensare che il riduzionismo della fisica classica possa permettere di capire le dinamiche economiche, sociali e politiche. Le faccio un solo esempio. Cito dal testo del Suo articolo“ (Monti) ha spiegato che certe misure richiedono uno studio accurato dei loro effetti … ". Egregio Ambasciatore, la scienza economica attuale non è assolutamente in grado di prevedere gli effetti di un qualunque cambiamento economico, sociale, politico o istituzionale. Non solo, tutta la nuova conoscenza (sia nelle scienze naturali che umane) sviluppata nel ‘900 ha convenuto che questa capacità di previsione (tecnicamente: di calcolo) non può esistere.
Egregio Ambasciatore, solo un meccanico esperto riesce a capire perché una bicicletta non funziona e ripararla. La società è diversa da una bicicletta. Ed allora perché speriamo che con il dare la bicicletta Italia in mano al Prof. Monti (un tecnico, cioè un “meccanico”), questi ce la restituisca funzionante?
Io non sono leghista ed anche a me danno fastidio gli esibizionismi chiassosi e primitivi. Ma non posso dimenticare che noi liceali chiassosi avevamo ragione nel protestare contro insegnanti paludati di quasi nulla.
A noi nessuno aveva dato una conoscenza diversa e ci siamo dovuti arrangiare a costruirla. Certo ci siamo riusciti male. Ma oggi questa conoscenza esiste: dalle scienze naturali alle scienze umane si continua a ripetere che il banale riduzionismo della fisica classica non ha niente a che vedere con i sistemi biologici, economici, sociali.
Perché ostinatamente continuiamo ad ignorare questa nuove conoscenza, rimestando noiosamente (e dannosamente) i modelli di analisi e di intervento tipici delle scienze ottocentesche sperando che nasca il mondo del nuovo millennio?

1 commento:

  1. il sistema è complesso e gli effetti non sono prevedibili al 100%. Ci saranno anche "effetti collaterali" imprevisti.

    Ma dobbiamo ammettere: la classe politica ha fallito. Non da ora...da almeno 20 anni.

    Preferisco un team di tecnici ai migliori politici italiani.

    E' soluzione temporanea...ma almeno si sta definendo il problema...che poi è il primo passo per risolvere...

    Prima di Monti: il problema non esisteva...sole, mare e arance...arte cultura e ricchezza strabordante...e vai....

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...continua

Ce ne stiamo accorgendo a colpi di crisi ricorrentesi in ogni dimensione dell'umano. E' evidente che dovunque guardiamo c'è qualcosa che, gravemente, non va: lo sviluppo economico, la povertà, il rapporto con la natura, la soddisfazione sul lavoro e le profonde esigenze di realizzare una vita degna... E allora vogliamo smetterla di denunciare il passato? Sta diventando stucchevole cercare l'ennesimo cantuccio della stanza della società industriale e scoprire ancora una volta l'accumularsi di una polvere. E' il momento di lasciar riposare per un po' la denuncia e la protesta anche perché, se siamo onesti, dobbiamo chiederci: ma noi dove eravamo in questi anni?

Vivevamo su Marte e improvvisamente siamo tornati sulla terra ed abbiamo scoperto che quegli inetti di terrestri, dopo la nostra denuncia, non aveva fatto nulla. E tocca ancora a noi risvegliare le coscienze? Certo che no! Noi abbiamo vissuto immersi in questa società. Sono anche le nostre azioni che hanno mantenuta chiusa la stanza. Lasciando accumulare e incancrenire polvere. Viene quasi da dire: l’accumularsi e l’incancrenirsi ci fa comodo perché la nostra unica competenza era il contestare. Visto che sul costruire abbiamo dato tutti pessima prova.
E non si dica che qualche potere forte, da qualche parte ha impedito che le nostre folgoranti idee liberassero la stanza dalla polvere dell’ingiustizia, del privilegio … Quelli che sembrano poteri forti lo sono solo di fronte alla nostra incapacità di costruire alternative.
Cara e vecchia società di tutti noi, dunque. Che ci ha permesso di superare secolari infelicità … Certo non tutte, certo non a tutti, certo non ugualmente, ma molto.
Cara e vecchia società dalla quale ora dobbiamo allontanarci con un pizzico di nostalgia. Portandoci dentro lo zaino che accompagna ogni viaggio tutto quello che di buono ha prodotto.
E con il passo che diventa sempre più baldanzoso a mano a mano che diventa chiaro il luogo, la nuova società verso la quale siamo diretti ..
Ma verso quale luogo vogliamo dirigerci? Quale nuova società vogliamo costruire?
Noi certo non lo sappiamo! Sappiamo solo come fare a costruirla!

Allora la nostra proposta è strana. Non abbiamo soluzioni, linee politiche, idee originali. Ma un metodo con il quale generarle.
Primo passo di questo metodo: cambiamo i linguaggi. Secondo usiamo questi nuovi linguaggi per progettare insieme .. Accidenti, mi rendo conto che mi sto avventurando in un sentiero accidentato …
Allora provo con una storiella. Pensiamo di indossare occhiali verdi e di dover dipingere una parete di un nuovo colore: il verde ci ha seccati. Ai nostri piedi abbiamo una vasta gamma di barattoli di vernice. Ma tutti i colori ci sembrano gradazioni del verde. E, così, piano piano ci sembra inutile ridipingere una stanza di un nuovo colore che potrà essere solo una gradazione di verde. Accidenti ai poteri forti che ci costringono a dipingere sempre e solo di verde …
Ma poi arriva qualcuno che ci convince che un certo barattolo contiene il rosso. Ma apparirà rosso solo quando lo stendiamo sulla parete … Così, spinti da nuova fiducia e dalla voglia di avere nuova fiducia, cominciamo a dipingere. Ma, anche dopo averlo steso sulla parete, quel colore continua ad essere l’ennesima gradazione del verde. Allora la nostra collera e massima: certo solo un grande complotto di qualche potentato molto potente ci può costringere a naufragare in un mare di verde …
Maledetti poteri forti .. .
Così attiviamo un Gruppo antiverde. Che, innanzitutto, continua ossessivamente a dimostrare che tutto è di quel verde che, oramai invece di speranza, sta a segnalare schifezza. E poi cerca di buttare via tutti i barattoli …
Cosa significa partire dai linguaggi e dal metodo per usarli?
Significa togliersi gli occhiali verdi. E riuscire così a scoprire che tutti i barattoli sono effettivamente di mille colori. Riuscendo a vedere mille colori rinasce davvero la speranza di poter dipingere diversamente la stanza. Ma non possiamo stare senza occhiali ed ogni tipo di occhiale, anche il più sofisticato, altera i colori … Anche il rosso più sfavillante sarà, poi, sempre, ideologicamente, rosso … Ed allora che fare? Impariamo a cambiare occhiali quando vogliamo vedere cose diverse. Ma, poi, come dipingiamo quella stanza? Inevitabilmente tutti insieme con occhiali diversi. Perché ognuno può portare un solo tipo di occhiali per volta. E per fare della stanza un capolavoro, sono necessari tutti i colori. Quando il dipinto a mille mani sarà finito potremmo vedere un miracolo che piacerà a tutti e che tutti potranno vederlo in modo sempre diverso. Basterà indossare gli occhiali degli altri e se ne scoprirà un bellezza diversa.
Allora il nostro programma è molto semplice. Apparirà forse banale e ininfluente: diffonderemo nuovi linguaggi ed attiveremo gruppi progettuali che li useranno per progettare i mille aspetti di una nuova società.
I linguaggi sono i modelli e le metafore che nell'ultimo secolo, provenendo sostanzialmente dalle scienze della natura, si sono aggiunti a quelli tipici della società industriale.
Il metodo con il quale li useremo sarà Sorgente Aperta …
Ma perché “balbettanti”? Perché nel progettare un nuovo mondo ci rendiamo conto che il primo esprimersi non sarà che un balbettio. E, perché “poietici”? Perché il balbettio dovrà essere fecondo. Si trasformerà certamente in storie che cominceranno ad essere vissute.
Allora anche questo manifesto è un balbettio poietico? Certamente. Speriamo di doverlo riscrivere al più presto meno balbettante e più fecondo.