Un'analisi dal punto di vista della Teoria dei Sistemi Sociale
di
Luciano Martinoli
Dal Sole24ore di oggi
"Una colossale epurazione è in corso in Turchia dopo il fallito golpe di venerdì notte. Dopo i militati golpisti e i giudici, il pugno di ferro di Erdogan è calato anche sugli ambienti dell’istruzione: sono oltre 1.500 i presidi di facoltà che sono stati costretti alle dimissioni dall’Alto consiglio per l’istruzione. Revocata l’abilitazione all’insegnamento a 21mila docenti di scuole private ritenuti, a torto o a ragione, legati al movimento dell’imam Fethullah Gulen."
è evidente che ci troviamo davanti ad una svolta totalitaria del partito di Erdogan ovvero, dal punto di vista della Teoria dei Sistemi Sociale, di un tentativo di un sistema, quello politico, di governare gli altri sistemi.
Cosa genererà tale tentativo?
"I governi dei paesi che si dichiaravano democratici, ma operavano in realtà sulla base di un sistema con un singolo partito, finivano con spaventose difficoltà nel legittimare loro stessi. Una totale mancanza di varietà, la continuazione apparentemente senza fine del governo e, in alcuni casi, la soppressione di qualsiasi opposizione significativa portano ad una situazione nella quale il sistema politico deve pagare la sua capacità di far valere decisioni collettivamente vincolanti non solo perdendo la sua legittimità percepita, ma anche attraverso il collasso dell’accoppiamento strutturale con altri sistemi sociali. Il partito di governo funzionava efficacemente come un’organizzazione auto-servita “egoista” che dirottava il sistema politico verso i suoi propri interessi. E gli altri sistemi sociali, come l’economia, la legge il diritto, i media, erano incapaci di svilupparsi indipendentemente. Si presupponeva che l’economia doveva soddisfare un sogno politico, cioè l’eguaglianza; il diritto doveva erogare giustizia politica; la scienza provare la verità dell’ideologia politica, e così via. La differenziazione funzionale non funzionava bene in queste società. Nessuno di questi traguardi obiettivi venne realizzato. Invece una singola organizzazione, il partito di governo, era diventato un parassita su tutti i sistemi sociali e aveva assunto la direzione non solo della politica, ma anche dell’economia, delle leggi del diritto, della scienza e, senza successo, cercò di governarle. Ciò che ne derivò non fu una guida e un controllo della società da parte della politica, ma una romantica lotta contro i mulini a vento della differenziazione sociale su scala mondiale che portò ad un più o meno completo collasso sociale."
E' evidente che Erdogan è all'oscuro di ciò (e forse anche dimentica la storia), ma quanto è nota questa reazione della società ai governanti di altri paesi i quali, con le loro ambizioni di dettare tempi e modi di evoluzione al resto della società, ambiscono a fare lo stesso?
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