di
Francesco Zanotti
Queste idee che seguono mi sono venute leggendo l'articolo pubblicato oggi sul Sole 24 Ore Europa, le lezioni non finiscono mai, di Adriana Cerretelli in cui tratta il problema della Grecia.
Mi scuso se inizio con qualche dettaglio tecnico, ma le proposte devono essere fatte anche di tecnicalità. La tecnicalità è la compagna inseparabile dei sogni. Altrimenti rimangono nel cassetto. E, dopo un po’, si scopre che è stato meglio così, perché erano sono illusioni.
Una tecnicalità per realizzare sogni alti, dunque
forti.
I development bonds in questo caso.
Sono strumenti a cui
si sta pensando per risolvere il problema delle sofferenze bancarie. Funzionano in questo modo: le imprese in sofferenza emettono bonds che vengono
acquistati sia dalle banche creditrici che da altri investitori istituzionali.
Parte delle risorse raccolte va a ridurre il “vecchio” indebitamento (così che
le banche possono far uscire le imprese dalla lista dei “cattivi”) mentre parte
va a finanziare azioni di sviluppo.
L’idea è sana. Perché va al cuore
del problema: le imprese devono recuperare la loro capacità di generare cassa. Ovvio
che l’operazione development bonds ha senso se è accompagnata dal fatto che l’impresa
si dota di un Business Plan alto e forte che spiega cosa l’impresa stessa
intenda fare per riuscire ad aumentare la capacità di generare cassa delle
imprese. Brutalizzando un po’: ti dò i soldi a patto che mi convinci che ne
farai buon uso. La logica civilistica del “buon padre di famiglia” dopo tutto.
Altrimenti rimane la soluzione
liquidatoria: si danno in mano i crediti a chi ne escuterà la garanzie con
metodi non sempre ortodossi.
Anche la Grecia è un debitore in
sofferenza. Ma non costringiamola a rimborsare i debiti “spolpando” i suoi “operai”.
O, peggio, a vendere il Partenone
Che le Istituzioni creditrici
convertano i loro titoli di credito in development bond chiedendo in cambio un
Country Plan, alto e forte, che spieghi come la Grecia (le sue imprese, quindi)
aumenteranno la sua capacità di generare cassa. Aumentare la propria capacità
di generare cassa è l’unica vera garanzia da dare ai creditori.
Che le Istituzioni internazionali chiedano
ai politici Greci di usare le energie del popolo. Non costringete il popolo a
dividersi in piazze tristi che si contrappongono (peggiorando il clima sociale).
Usate le energie della gente per
progettare il futuro. Da piazze che protestano, ad un popolo che progetta il
proprio futuro, potrebbe essere lo slogan.
Scritte queste cose ho provato a
farmi venire in mente i personaggi che guidano la Troika. Che ne sanno loro di
Country Plan? Anche se ne vedessero uno non saprebbero dire se è davvero alto e o forte.
La soluzione che vedono (non l’unica possibile) è sempre e solo di sacrifici
crescenti. Che portano a liquidare un Paese.
Abbiamo ricevuto un commento anonimo che conteneva una domanda che avrebbe potuto anche essere interessante. Ma ci siamo dati una regola: non pubblichiamo commenti anonimi.
RispondiEliminaGrazie
Francesco Zanotti