di
Francesco Zanotti
Ho letto i resoconti del Sole 24 Ore sul Worshop Ambrosetti di Villa D’este
… Che dire … un ricombinare di tasselli sperando che si aggiusti un vecchio
mondo … Come pretendere di aggiustare il cappotto di Akákij Akakiévič, il
protagonista del “Cappotto” di Gogol.
“Annusato il tabacco, Petrovič allargò la «vestaglia» fra le mani e la
esaminò controluce e di nuovo scosse la testa. Poi la rovesciò dalla parte
della fodera e di nuovo scosse la testa, di nuovo levò il coperchio con la
carta incollata sopra il generale e, riempitosi il naso di tabacco, chiuse la
tabacchiera, la ripose e finalmente disse: «No, non si può riparare: è in
cattivo stato!»
A queste parole il cuore di Akakij Akakievič ebbe
un balzo. «Come non si può, Petrovič?» disse con voce quasi supplichevole, da bambino,
«è consumato soltanto sulle spalle, tu devi pur avere dei
pezzi di stoffa da metterci...»
«Certo, i pezzi si possono trovare, i pezzi si
trovano,» disse Petrovič, «ma è cucirli che non si può: è roba completamente
marcia, come la tocchi con l’ago, ti si disfa in mano.»
«Che si disfi pure, tu subito ci metti una
pezza.» «Ma non c’è dove poggiarle le pezze, non c’è presa, è troppo logoro ormai.
Non è panno questo, ma gloria: come soffia un po’ di vento vola
via.»«E tu appunto rinforzalo. Come sarebbe a
dire, così, davvero, questo!...»
«No,» disse deciso Petrovič, «non si può far
nulla. È una brutta faccenda. Meglio, piuttosto, appena verrà il freddo
dell’inverno, che ve ne facciate delle pezze per i piedi, perché la calza non
tiene abbastanza caldo. Sono stati i tedeschi a inventarla per farci più soldi (appena
c’era il modo, a Petrovič piaceva tirare una frecciata contro i tedeschi), e di
cappotto dovrete farvene uno nuovo.»
Il problema sta nelle
risorse cognitive.
Ogni essere umano riesce ad
esprimersi solo attraverso i linguaggi che conosce. La loro “potenza
espressiva”.
Ogni sistema economico,
modello di società e classe dirigente è caratterizzato da specifici occhiali
cognitivi e linguaggi.
La società industriale (la
sua economia, il suo modello sociale, le sue istituzioni) ci ha regalato
davvero una lunga stagione umana di “magnifiche sorti e progressive”.
Ma ora sta perdendo di
senso: sta perdendo la sua capacità di generare valore economico e sociale e
entrando in conflitto con l’Uomo e la Natura.
Le classi dirigenti sono
chiamate a guidare la costruzione di un nuovo sistema economico, di un nuovo
modello sociale complessivo, nuove istituzioni. Più nello specifico: nuove
imprese, nuove organizzazioni, un nuovo senso al lavoro, un nuovo ruolo all'uomo lavoratore.
Non possono, però, vincere
questa sfida usando gli occhiali cognitivi e i linguaggi che ci hanno permesso
di costruire la società industriale. Attraverso di essi non si riescono a
vedere i Segni dei Tempi Futuri. Con essi non si riescono a raccontare nuove
storie economiche e sociali.
Per fortuna all'interno della stessa società industriale sono apparsi nuovi occhiali cognitivi e nuovi
linguaggi in praticamente tutte le scienze naturali (matematica, fisica, teoria
dell’evoluzione, scienze cognitive, psicologia, linguistica sociologia,
antropologia, filosofia). Occhiali cognitivi e linguaggi che, insieme, portano
a immaginare una nuova visione dei rapporti tra l’uomo e il mondo. Che portano
a comprendere la natura e i processi di evoluzione dei sistemi umani ed a
immaginare una nuova modalità per governarli.
Allora la vera urgenza è quella
di fornire questi nuovi occhiali cognitivi e linguaggi alle classi dirigenti.
Di più, occorre creare una
vera e propria comunità di ricerca che ha come obiettivo quello di
continuamente rinnovare il patrimonio di occhiali cognitivi e linguaggi che le
classi dirigenti possono usare non per governare il funzionamento dell’economia
e della socialità attuali, ma per governare il processo di costruzione di una
nuova economia e di una nuova società.
Ma, oggi, a proporre risorse
cognitive alle classi dirigenti, si rischia di rivedere la reazione di Akakij
Akakievič.
“Alla parola «nuovo» Akakij Akakievič si sentì
annebbiare la vista e tutto quello che era nella stanza cominciò a confondersi.
Vedeva chiaramente soltanto il generale con la faccia coperta dal pezzetto di carta
sul coperchio della tabacchiera di Petrovič.”
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