Appunti di un viaggiatore della terra di mezzo
di
Francesco Zanotti
Mi sono letto le due paginate (apprezzabili) del Corriere della Sera sulla “scoperta” del Bosone di Higgs. E vorrei fare un discorso proprio sulle … virgolette.
Purtroppo le virgolette stanno in una terra di mezzo che è difficile percorrere perché si sentono voci e suggestioni diverse, come provenienti da due grandi catene di montagne che costeggiano la valle ed attirano il viandante della vita verso di loro.
Io sono un viaggiatore della terra di mezzo. Confesso che a me il meccanismo di Higgs piace molto, affascina … ma che c’entra l’estetica? Eh, sì … è la guida dei viaggiatori della terra di mezzo, quelli che mettono le virgolette alle montagne …
Dunque … Le due catene di montagne. La prima è quella del filosofo Giovanni Reale che richiama il primato della filosofia e che se ne sta in un angolo sdegnoso. In un angolo delle due paginate. Ma anche in un angolo del dibattito scientifico.
L’altra è la catena dei fisici entusiasti che dichiarano di avere scoperto uno dei segreti della natura.
Il viaggiatore della terra di mezzo, con lo sguardo alle due catene, uno guardo che cerca di essere intenso, che cerca di scrutare valli e “scoscesità” delle catene di mondi, mette le virgolette alla parola scoperta. Perché pensa …
Se voi isolate un “pezzo di mondo” e scegliete un modo di interagire con questo pezzo di mondo con una “energia” sufficiente a far sì che il mondo venga turbato dal vostro guardare, allora costruite un nuovo mondo che, poi, descrivete usando un certo linguaggio. Ed è come se il linguaggio e il mondo costruito risuonassero di amorosi sensi. A mano a mano che approfondite la “ricerca” (il processo di costruzione di mondi), trovate ad ogni istante conferma che … avevate ragione. Fino a che non “esagerate”. Cioè usate una energia eccessiva che vi fa costruire un altro mondo.
Ecco questo è il modo in cui un viaggiatore della terra di mezzo vede la scoperta del Bosone di Higgs.
Pensando di indagare la Natura con sensate esperienze, in realtà si è cominciato ad usare tanta energia da creare il mondo delle particelle elementari che è stato descritto attraverso la Teoria Quantistica dei Campi. I teorici ragionando sulla teoria hanno immaginato quello che si poteva costruire: l’esistenza del Bosone/campo di Higgs. Gli sperimentali l’hanno costruito davvero.
Il risultato che si ottiene quando si costruiscono mondi (quando si guarda la natura con uno sguardo che trasforma) non è mai completo e coerente. Si innesca una storia senza fine. Ed una storia che poteva anche essere diversa.
Si scopre il bosone di Higgs, ma non esattamente come ci aspettava fosse. E’ molto più “ricco”.
Eccerto: aumentando l’energia si esce dal mondo creato con il precedente livello di energia e si entra in un altro. Si è già scoperto che la Teoria Quantistica dei Campi non è esattamente come ci si aspetta sia una teoria: ha molti problemi irrisolti che spingono a guardare altrove. Anni fa è uscito uno splendido libro (Atti di un Convegno), molto adatto ai viaggiatori della terra di mezzo (Conceptual Foundations of Quantum Field Theory) che racconta di tutte queste incertezze. E sono incertezze che, in qualche misura, danno ragione ai filosofi.
Pensando tutte queste cose, dove va il viandante di una terra di mezzo strattonato da due catene di montagne? Usa appunto l’estetica. E ci aggiunge l’etica.
Il viaggiatore della terra di mezzo può sembrare davvero simile a quel pastore che erra senza senso nei deserti dell’Asia. Ma ha voglia di bellezza e giustizia. Di arrivare ad un mondo di bellezza e di giustizia, di costruire un mondo di bellezza e di giustizia. Allora considera la montagne come risorse, come strumenti.
E avanza una richiesta: montagne, diventate viaggiatori e datevi la mano …
Credo che la scoperta più grande che l’uomo abbia fatto fino a questo punto della sua storia sia la consapevolezza di essere creatore di mondi. Ogni montagna (o catena di monti) che si erge isolata, immaginandosi di scoprire verità iperuraniche, rischia di crollare sotto il peso della sua superbia. Ogni montagna è, invece, un esempio di successo di costruzione di mondi. Un esempio di linguaggi e processi di creazione di mondi.
Allora proviamo ad immaginare che la ricerca della Verità diventi costruzione di un mondo bello e giusto. Che se poi vogliamo chiamare Verità, va bene lo stesso. Immaginiamo che le catene di montagne scendano nella terra di mezzo e rendano disponibili a tutti noi viaggiatori di quella terra, i loro linguaggi le loro prassi i loro successi. Usiamoli insieme, cerchiamone insieme altri. Per arrivare al mare della bellezza e della giustizia.
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