Gli argomenti, sono, nella prima mezz'ora, i fatti del giorno. Poi si parla di "Milano e il denaro". Cioè di economia.
Proverò a sostenere qualcuna delle tesi che sono state presentate in questo blog.
Per illustrarle, partirò dall'articolo di fondo di Guido Gentili sul Sole 24 Ore di oggi, 14 dicembre 2010, che sembra sostenere tesi esattamente opposte a quelle che mi sono care.
Parto dalla sua tesi iniziale...sulla quale, invece, sono d'accordo: la battaglia parlamentare che si conclude oggi...non si concluderà affatto. Ma sembra destinata a risuonare in eterno. Sono d'accordo sulla previsione, ma mi sembra manchi completamente l'indicazione dell'origine di questo fenomeno. Essa consiste nella chiusura auto referenziale della classe politica...meglio:di tutte le classi dirigenti...che risuonano in accoppiamento strutturale con la società della quale dovrebbero guidare lo sviluppo. "Accoppiamento strutturale" significa che, a causa di questa autoreferenzialità, le classi dirigenti non possono capire i messaggi in arrivo dalla Società e, quindi, rispondono con messaggi in uscita che la Società non può che giudicare insensati perchè sono sostanzialmente messaggi di conservazione. I messaggi, insensati, di conservazione sono: il valore della stabilità economica e politica, le riforme istituzionali, lo shock generato da Marchionne, il valore della competititvità.
E mi sembra manchi una proposta per superare l'autoreferenzialità: le classi dirigenti dovrebbero aggiungere alla loro cultura attuale le conoscenze, già oggi disponibili di sistemica, che porterebbe loro a comprendere cosa significa "accoppiamento strutturale" e ad avviare processi di progettualità sociale e non decisionali.
Sono d'accordo sulla tesi iniziale, ma non sulle altre. Che sono proprio quelle che ho definito (absit inuria verbis): messaggi insensati. Dettaglio brevemente, rimandando il lettore ai post dove ho già trattato questi temi.
La stabilità può essere un valore solo per le classi dirigenti stesse che, solo grazie alla stabilità, possono continuare a fare le classi dirigenti.
Le riforme istituzionali, innanzitutto, non si riesce a farle. Quindi, anche se fossero una soluzione, non potrebbero sviluppare i loro effetti in tempi utili. E, poi, per fortuna, non si riescono a fare perchè non possono funzionare. La prima ragione, di ordine generale, è che nessuno è in grado di conoscere quali saranno i comportamenti reali che certe riforme faranno emergere. Comportamenti degli Attori economici, sociali, politici, istituzionali etc. La seconda ragione di ordine specifico è che queste riforme tendono a semplificare ed ad aumentare il controllo delle classi dirigenti. E ciò, in una società complessa, aumenta l'autoreferenzialità delle classi dirigenti e, quindi, i guai generati dal loro rapporto di accoppiamento strutturale con la Società.
Marchionne sta facendo del suo meglio, ma usa una conoscenza organizzativa completamente superata che lo porta a lavorare solo sull'organizzazione formale, ignorando completamente le dinamiche di sviluppo e le potenzialità di governo dell'organizzazione spontanea di una impresa. Questo lo porta ad un inevitabile confliggere. Mentre potrebbe, usando conoscenze organizzative più avanzate, veramente rivoluzionare relazioni sindacali, efficacia ed efficienza aziendale.
ho come l'impressione che tante di queste "verità" che ricchi e potenti hanno snobbato fino ad ora, piano piano stiano diventando evidenti anche a loro...e forti, della desolazione e spegnimento che hanno tutto intorno....che siano sopratutto di buon auspicio e che siano foriere di cambiamento reale. la soceità coriandolizzata come dice bonomi..che si sta retificando, può scatenarsi distruttivamente o rigenerarsi positivamente. non è facile, ma di certo siamo di fronte ad un bivio, ormai è evidente a tutti. non si può continuare a campare di rendita nè per tutti nè per pochi
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