mercoledì 21 settembre 2016

I bambini, la mensa e i miti dell’economia

di
Francesco Zanotti

Risultati immagini per mensa scolastica

Allora, parliamo seriamente. E’ indegno che un Paese civile discrimini i bambini in base al fatto che possono pagarsi la mensa o meno.
Allora occorre trovare una soluzione immediata. La soluzione che farà inorridire gli economisti, ma si tratta di un inorridire senza basi scientifiche. Detto diversamente dichiarano che non si può non discriminare a causa delle leggi economiche.
Farà inorridire, ma la soluzione che propongo è questa: il costo della mensa ai bambini “poveri” la deve pagare la BCE. Anzi la paga a tutti stampando moneta. E così la finiamo con mille crudeltà, mille piccole emarginazioni dei nostri bimbi che dovremmo crescere ed educare con amore.
Conosco l’obiezione: ma se la BCE stampa moneta per questi fini si genera inflizione! Attenzione, la legge che dichiara che aumentando la circolazione di moneta si genera inflazione non esiste. Anche oggi sul Sole Isabella Bufacchi pubblica uno specchietto dove descrive le “armi” a disposizione della BCE. Cita anche il famoso helicopter money (dare soldi direttamente ai cittadini e agli Stati) sostenendo che la contro indicazione è che genera iperinflazione.
Davvero, si tratta di una leggenda metropolitana. Se qualcuno pensa di conoscere qual è la legge (l’equazione) attraverso la quale si dimostra che battendo moneta oggi si genera inflazione, lo dica. E citi le verifiche sperimentali. Altrimenti la si pianti di sostenere una tesi che impedisce la soluzione strumentale semplice: davvero l’helicopter money.
Allarghiamo il discorso anche se diventa un po’ tecnico. Ma, dopo tutto per poter parlare di leggi non si può non fare un discorso tecnico.
Lee Smolin, un fisico famoso, ha svelato il guaio fondamentale dell’economia. Meglio: della teoria dell’equilibrio formalizzata dall’Arrow-Debreu model. In breve sostiene che, certamente, dato un sistema economico, si possono individuare configurazioni di equilibrio. Peccato che siano tantissime e non ci sia modo di sapere i meccanismi di mercato quale realizzeranno. Alle fine il messaggio del modello di  Arrow-Debreu è: puoi fare quello che vuoi. Allora non è una legge, ma solo la descrizione di spazi di possibilità.
Ed arriva fuori il discorso fondamentale: la vera sfida è che dobbiamo costruire progetti che diano senso al battere moneta. Non dobbiamo limitare la nostra progettualità sociale perché non abbiamo soldi. Battiamo tutta la moneta che serve e regaliamola a chiunque abbiamo un progetto alto e forte. Quello di non umiliare i nostri bambini a scuola, mi sembra uno dei più alti e dei più forti.


Nessun commento:

Posta un commento

...continua

Ce ne stiamo accorgendo a colpi di crisi ricorrentesi in ogni dimensione dell'umano. E' evidente che dovunque guardiamo c'è qualcosa che, gravemente, non va: lo sviluppo economico, la povertà, il rapporto con la natura, la soddisfazione sul lavoro e le profonde esigenze di realizzare una vita degna... E allora vogliamo smetterla di denunciare il passato? Sta diventando stucchevole cercare l'ennesimo cantuccio della stanza della società industriale e scoprire ancora una volta l'accumularsi di una polvere. E' il momento di lasciar riposare per un po' la denuncia e la protesta anche perché, se siamo onesti, dobbiamo chiederci: ma noi dove eravamo in questi anni?

Vivevamo su Marte e improvvisamente siamo tornati sulla terra ed abbiamo scoperto che quegli inetti di terrestri, dopo la nostra denuncia, non aveva fatto nulla. E tocca ancora a noi risvegliare le coscienze? Certo che no! Noi abbiamo vissuto immersi in questa società. Sono anche le nostre azioni che hanno mantenuta chiusa la stanza. Lasciando accumulare e incancrenire polvere. Viene quasi da dire: l’accumularsi e l’incancrenirsi ci fa comodo perché la nostra unica competenza era il contestare. Visto che sul costruire abbiamo dato tutti pessima prova.
E non si dica che qualche potere forte, da qualche parte ha impedito che le nostre folgoranti idee liberassero la stanza dalla polvere dell’ingiustizia, del privilegio … Quelli che sembrano poteri forti lo sono solo di fronte alla nostra incapacità di costruire alternative.
Cara e vecchia società di tutti noi, dunque. Che ci ha permesso di superare secolari infelicità … Certo non tutte, certo non a tutti, certo non ugualmente, ma molto.
Cara e vecchia società dalla quale ora dobbiamo allontanarci con un pizzico di nostalgia. Portandoci dentro lo zaino che accompagna ogni viaggio tutto quello che di buono ha prodotto.
E con il passo che diventa sempre più baldanzoso a mano a mano che diventa chiaro il luogo, la nuova società verso la quale siamo diretti ..
Ma verso quale luogo vogliamo dirigerci? Quale nuova società vogliamo costruire?
Noi certo non lo sappiamo! Sappiamo solo come fare a costruirla!

Allora la nostra proposta è strana. Non abbiamo soluzioni, linee politiche, idee originali. Ma un metodo con il quale generarle.
Primo passo di questo metodo: cambiamo i linguaggi. Secondo usiamo questi nuovi linguaggi per progettare insieme .. Accidenti, mi rendo conto che mi sto avventurando in un sentiero accidentato …
Allora provo con una storiella. Pensiamo di indossare occhiali verdi e di dover dipingere una parete di un nuovo colore: il verde ci ha seccati. Ai nostri piedi abbiamo una vasta gamma di barattoli di vernice. Ma tutti i colori ci sembrano gradazioni del verde. E, così, piano piano ci sembra inutile ridipingere una stanza di un nuovo colore che potrà essere solo una gradazione di verde. Accidenti ai poteri forti che ci costringono a dipingere sempre e solo di verde …
Ma poi arriva qualcuno che ci convince che un certo barattolo contiene il rosso. Ma apparirà rosso solo quando lo stendiamo sulla parete … Così, spinti da nuova fiducia e dalla voglia di avere nuova fiducia, cominciamo a dipingere. Ma, anche dopo averlo steso sulla parete, quel colore continua ad essere l’ennesima gradazione del verde. Allora la nostra collera e massima: certo solo un grande complotto di qualche potentato molto potente ci può costringere a naufragare in un mare di verde …
Maledetti poteri forti .. .
Così attiviamo un Gruppo antiverde. Che, innanzitutto, continua ossessivamente a dimostrare che tutto è di quel verde che, oramai invece di speranza, sta a segnalare schifezza. E poi cerca di buttare via tutti i barattoli …
Cosa significa partire dai linguaggi e dal metodo per usarli?
Significa togliersi gli occhiali verdi. E riuscire così a scoprire che tutti i barattoli sono effettivamente di mille colori. Riuscendo a vedere mille colori rinasce davvero la speranza di poter dipingere diversamente la stanza. Ma non possiamo stare senza occhiali ed ogni tipo di occhiale, anche il più sofisticato, altera i colori … Anche il rosso più sfavillante sarà, poi, sempre, ideologicamente, rosso … Ed allora che fare? Impariamo a cambiare occhiali quando vogliamo vedere cose diverse. Ma, poi, come dipingiamo quella stanza? Inevitabilmente tutti insieme con occhiali diversi. Perché ognuno può portare un solo tipo di occhiali per volta. E per fare della stanza un capolavoro, sono necessari tutti i colori. Quando il dipinto a mille mani sarà finito potremmo vedere un miracolo che piacerà a tutti e che tutti potranno vederlo in modo sempre diverso. Basterà indossare gli occhiali degli altri e se ne scoprirà un bellezza diversa.
Allora il nostro programma è molto semplice. Apparirà forse banale e ininfluente: diffonderemo nuovi linguaggi ed attiveremo gruppi progettuali che li useranno per progettare i mille aspetti di una nuova società.
I linguaggi sono i modelli e le metafore che nell'ultimo secolo, provenendo sostanzialmente dalle scienze della natura, si sono aggiunti a quelli tipici della società industriale.
Il metodo con il quale li useremo sarà Sorgente Aperta …
Ma perché “balbettanti”? Perché nel progettare un nuovo mondo ci rendiamo conto che il primo esprimersi non sarà che un balbettio. E, perché “poietici”? Perché il balbettio dovrà essere fecondo. Si trasformerà certamente in storie che cominceranno ad essere vissute.
Allora anche questo manifesto è un balbettio poietico? Certamente. Speriamo di doverlo riscrivere al più presto meno balbettante e più fecondo.