SSamira Tasso
di
Saira Tasso
Saira Tasso
s.tasso83@gmail.com
Ieri, ho assistito a teatro allo spettacolo Novecento, interpretato da Corrado d’Elia. La storia, incredibile e fantastica scritta da Baricco, è quella di un pianista, il più grande pianista del mondo, nato su una nave dov'è vissuto per tutta la vita, senza mai scendere.
Questa favola magica e commovente mi ha sempre colpito e fatto riflettere. Perché il pianista più bravo del mondo non vuole scendere dalla nave dove vive come in una prigione?
Il protagonista a un certo punto inspiegabilmente decide di scendere da quella nave, ma al terzo gradino torna indietro e passa sul piroscafo il resto della sua vita fino a farsi esplodere con esso. “A me m’ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi... Non si capisce. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto…Quando cade un quadro. Quando ti svegli, un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all’Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: -A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave.-"
Anche il nostro quadro è caduto, è scoppiata la crisi finanziaria, politica, sociale, scientifica, ed una crisi più intima e personale dell’identità di ciascuno di noi. Ma noi,al terzo gradino, siamo tornati indietro e preferiamo rinunciare ai nostri desideri, alle nostre speranze e lasciarci esplodere.
Non riusciamo a vivere una vita che sembra più grande di noi e cerchiamo di colmare i vuoti che ci impediscono di esistere con suoni e balli, osannando la cultura dell’enjoy a tutti i costi. Solo che le musiche che suoniamo non sono quelle del pianista più bravo del mondo ma strimpellamenti sgraziati o rumori assordanti. I quadri cadono, scoppiano le guerre, decadono le certezze e i nostri sogni svaniscono, la nostra arte si impoverisce,ma noi ridiamo e ci divertiamo, perché sembra non importarci.
Oggi vogliamo scendere da questa nave e guardare al mondo con altri occhi. Vogliamo imparare a comporre melodie bellissime e mai ascoltate e a condividerle con il mondo. Vogliamo vivere una vita diversa, che permetta di esprimere le infinite potenzialità che ci sono dentro di noi, senza rinunciare a realizzare la nostra essenza. Per farlo dobbiamo studiare su nuovi spartiti, dobbiamo imparare a conoscere il mondo e a rispettarlo. Solo allora le nostre note saranno in armonia con esso e invece di distruggerci ci arricchiranno.
Brava, bella riflessione!
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