di
Francesco Zanotti
Mi rendo conto di intraprendere un discorso difficile, ma occorre provarci. Altrimenti rischiamo di ripetere a livello mondiale una stagione devastate di terrorismo. Essa avrà certamente una fine. Ma accadrà solo quando le tragedie generate saranno così paradossali che il terrorismo verrà prima emarginato e poi sconfitto.
Forse è meglio cercare di capire come e quando
emerge il terrorismo per evitare di
dover attendere immense tragedie prima di vederne la fine.
Il problema non è la religione islamica. Come ai
tempi del terrorismo italiano il problema non era il comunismo. Il problema sta
nell'ideologizzazione della religione. Mi spiego.
Essere religiosi significa pensare e praticare l’infinito.
Significa vivere ogni giorno il confronto con un’alterità rispetto all'uomo che
l’esperienza e il pensiero non riescono mai ad esaurisce. Un’alterità che,
anzi, anzi, più la si pratica, più la si pensa, più si rivela inesauribile
ispiratrice di altri pensieri e prassi.
Il problema inizia quando qualcuno vuole fare
della religione una ideologia.
Quando si genera un modello di società concreto
che viene chiamato Dio. Il considerare assoluto un modello di uomo e società non
solo interrompe e corrompe l’esperienza religiosa. Ma scatena crociate contro
chi vive altre esperienze religiose. Se si scambia un modello contingente di
società e di uomo come assoluto, come voluto da Dio, allora è inevitabile che
si cerchi di proporlo e poi imporre. Sembra che sia il proporre e l’imporre la
parola di Dio. E’ da qui che nasce il terrorismo: dal pensiero ideologico. Esso
elimina la fatica esistenziale dell’incontro con l’alterità di Dio e considera
blasfeme le altre esperienze di dialogo con Dio. Il pensiero ideologico poi
viene semplificato in qualche insieme di regolette a cui si appioppa il nome di
verità, capaci di eliminare il male che sta intorno a noi. E il gioco è fatto. Il
proselitismo, il terrorismo, la guerra.
Se vogliamo evitare il terrorismo dobbiamo
ridimensionare il pensare ideologico.
Ridimensionare, non eliminare il pensare ideologico
perché è questa modalità di pensare che costruisce e fa funzionare le macchine.
E’ il modo di pensare che sta al fondo della società industriale. Non può
essere eliminato perché è quello che ci ha portato al nostro attuale livello di
benessere. Va, invece, ridimensionato perché non può essere usato per affrontare
l’esperienza religiosa perché altrimenti la trasforma in ideologia.
Vi sono altre forme di pensiero? Ovviamente sì! Alla
proposta delle nuove forme di pensiero è dedicato questo blog.
Rileggo il mio post … sarà deludente! Apparentemente
non vi è sdegno, non vi è condanna. Ma forse il lettore capirà che sto cercando
di proporre un percorso di “pietas” profonda nel profondo del cuore dell’uomo. La
dove alberga un Dio che richiama alla conversione continua e non alla
battaglia.
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