di
Francesco Zanotti
In ogni società concretamente realizzata si possono riconoscere una ortodossia cognitiva ed una fattuale.
L’ortodossia
cognitiva è costituita da un insieme di risorse cognitive condivise fondate
su di una specifica visione del mondo che si declina in modelli ideali di
società e di uomo.
L’ortodossia
fattuale da insieme di realizzazioni economiche, sociali, istituzionali,
metropolitane, infrastrutturali etc. che concretizzano l’ortodossia cognitiva.
L’ortodossia cognitiva della
società industriale
L’ortodossia
cognitiva della società industriale può essere sintetizzata nel modo
seguente.
Al
fondamento vi è la convinzione che l’uomo è altro rispetto al mondo. Il suo
obiettivo è quello di conoscere come è fatto questo mondo e da quali leggi è
governato. In questo modo il mondo può diventare da nemico a strumento
dell’uomo.
La
conoscenza genera corpi di conoscenze specialistiche indipendenti le une dalle
altre.
La
ricerca della verità del mondo ha come obiettivo la costruzione di una teoria
del tutto che permetta all'uomo di acquisire il punto di vista e la potenza di
un dio raziocinante.
In
questo modo il mondo può diventare completamente strumento dell’uomo.
La
teoria che fa da modello a tutte le altre è la fisica classica che ha informato
di sé tutte le scienze naturali ed umane e che Galileo Galilei ha sintetizzato
ex ante nella famosa espressione “sensate esperienze e delle certe
dimostrazioni” .
Tecnicamente
questo sistema di risorse si può riassumere nell'espressione: riduzionismo
meccanicista.
Una sintesi banalizzata di
questa ortodossia cognitiva costituisce le risorse cognitive che sono nella
disponibilità delle nostre classi dirigenti.
L’ortodossia fattuale della
società industriale
L’obiettivo
perseguito dalla società industriale è quello di soddisfare i “bisogni”
igienici dell’uomo. Per raggiungere questo obiettivo serve una logica
funzionale: occorre trovare le risorse e gli strumenti per riuscirci. Le
risorse sono fornite dalla Natura che, poiché viene considerata deposito di
risorse viene considerata altro rispetto all'Uomo. Questa natura va studiata
per capire come è fatta: quali sono gli elementi fondamentali e quali sono le
leggi che li governano. Solo così potrà
essere utilizzata. La modalità per studiare la natura è il metodo sperimentale.
La
felicità è direttamente proporzionale alla modalità con cui vengono soddisfatte
le esigenze igieniche. Il progresso è costituito dal soddisfare sempre più
diffusamente e completamente le esigenze igieniche. L’ortodossia fattuale può
essere sintetizzata in quest’altro modo.
La
conoscenza di come è fatta la natura e di quali sono le leggi alle quali
ubbidisce ha permesso lo sviluppo (l’emergere) di un sistema di
tecnologie che hanno aumentato la potenzialità dell’uomo di intervenire
sulla Natura.
Per
sfruttare le potenzialità delle tecnologie sono state “inventate” (sono emerse)
le macchine e le organizzazioni economiche. Queste ultime sono
diventate il protagonista centrale dello sviluppo sociale complessivo. Più
estesamente: sono diventate i luoghi di autorealizzazione delle persone, di
produzione dei beni materiali e di erogazione dei servizi, di generazione del
“valore”. Per rendere più efficaci ed efficienti gli scambi tra le persone e le
organizzazioni economiche si è andato strutturando (è emerso) un sistema
di infrastrutture di trasporto e di comunicazione.
Tutt'intorno
a organizzazioni economiche ed infrastrutture è nato (è emerso) un ambiente
sociale, politico, istituzionale finalizzato al miglior funzionamento delle
organizzazioni economiche. Si tratta di un ambiente dove prevalgono attori
sociali, politici ed istituzionali di tipo specialistico.
In
particolare, si è sviluppato uno specifico sistema di governo che ha raggiunto
la sua maturazione nella democrazia rappresentativa.
Nel
suo complesso, la società industriale si pone, oggi, come un Ambiente
Artificiale, fondato sulla visione classica del mondo, che è strutturalmente
eterogeneo con l’Ambiente Naturale e, proprio per questo, può instaurare con
esso solo una relazione strumentale: ne utilizza le risorse e vi deposita i
rifiuti. I benefici del costruire un ambiente artificiale di questo tipo sono
stati incredibili: la qualità della vita materiale delle persone ha raggiunto
livelli prima impensabili.
Le
classi dirigenti sono i “sacerdoti” sia della ortodossia cognitiva che della
ortodossia fattuale. Considerano la prima la migliore possibile e considerano
loro dovere fare sì che la seconda ne sia la concretizzazione più fedele.
Bellissima analisi!!!
RispondiEliminaI commenti e le riflessioni sarebbero tante.
Aggiungo solo una cosa...Tra i padri dell'attuale ortodossia cognitiva, citerei oltre a Galileo anche LAPLACE e il suo demone, anche se molto posteriore.
Ricordo che nel 1814 Laplace scriveva: Un’ intelligenza che, per un dato istante,
conoscesse tutte le forze di cui è animata la natura e la situazione rispettiva degli esseri
che la compongono, se per di più fosse abbastanza profonda per sottomettere questi
dati all'analisi, abbraccerebbe nella stessa formula i movimenti dei più grandi corpi
dell'universo e dell'atomo più leggero: nulla sarebbe incerto per essa e l'avvenire, come
il passato, sarebbe presente ai suoi occhi.
Il problema posto da Laplace era speculativo ma teoricamente possibile. Se io avessi un mega computer e potessi avere tutti i dati possibile, saprei tutto sul mondo, il passato e il futuro non avebbero sorprese.
Il problema è che anche con un computer così potente adesso sappiamo che la frase di LAPLACE NON E' TEORICAMENTE POSSIBILE.
Stefano P