di
Francesco Zanotti
Presidente Associazione per l’Expo della Conoscenza (Apec)
Il mare, il suo sapore e il suo colore. Un promontorio abitato
da quella speciale ecologia di verde che è la macchia mediterranea. Quasi a
rappresentare quella ecologia di civiltà, sviluppatasi intorno al Mediterraneo,
della quale siamo figli.
E, poi, al largo una petroliera … Un mondo vivo solcato
da un segno evidente di un passato che certamente è stato importante, ma sul
quale non si può costruire alcun futuro.
L’irrompere nella mia mente degli innumerevoli Segni di
un Tempo Futuro che aspettano solo di essere trasformati in una nuova storia di
sviluppo.
Il risuonare delle voci di quegli incontri che hanno
raccontato in modi molto diversi, ma altrettanto appassionati la voglia di un futuro
diverso. Tutto insieme non può che portare a cercare di costruire davvero un
futuro a industria pesante zero per la Sardegna.
Nel mio primo post su questo tema pubblicato su
http://imprenditorialitaumentata.blogspot.it/2012/09/sardegna-un-progetto-di-sviluppo.html
ho
descritto in forma generalissima una proposta di processo per costruire un Progetto di Sviluppo
a industria pesante zero. Esso parte dalla redazione di un Libro Bianco dei
Segni del Tempo Futuro.
Dopo la giornata di ieri, il pensiero si è precisato.
Credo sia stato individuato un primo passo importante: la creazione di un
Gruppo Promotore, un Comitato Strategico al quale chiamare a far parte le “forze”
economiche e sociali che vogliono partecipare alla realizzazione. Credo che nei
prossimi giorni riusciremo ad organizzare (grazie alla passione ed alla
capacità organizzativa del Dott. Vittoré Nieddu Arrica) la prima riunione del
primo nucleo di questo Comitato al quale presentare una versione più
dettagliata del percorso attraverso il quale riuscire a formulare un Progetto
di Sviluppo a industria pesante Zero.
Ma nella stessa giornata di ieri le prospettive si sono
ampliate: i sogni richiamano altri sogni.