domenica 2 settembre 2012

Un Business Plan emozionante come un romanzo

di
Francesco Zanotti


Oggi sul Sole 24 Ore, in prima pagina, con il titolo “Quando impresa e cultura parlano la stessa lingua”.

L’Autore vuole fare un omaggio alla cultura e all’impresa, ma fa un pessimo servizio a tutte e due. Se poi si guarda in altri luoghi dello stesso giornale si trovano punti di vista più interessanti, a partire dal pezzo di David Lodge in prima pagina dell'inserto “Domenica”.
Cosa c’è che mi sembra fuorviante di quell’articolo?
Innanzitutto si ha l’impressione che fare cultura sia solo il fare romanzi. Ma forse non era intenzione dell’autore sostenere questa tesi.
Si sostiene, però, che il ruolo dell’impresa a favore della cultura è quella di fare interventi (in questo caso organizzare un premio: Il Campiello) con gli stessi valori e le stessa passione con la quale si fa impresa.
Mi permetto di sostenere lapidariamente una diversa tesi. Non solo scrivere romanzi è fare opere d’arte. Anche costruire imprese è fare opere d’arte. Gli imprenditori, però, non costruiscono imprese opere d’arte solo perché ricercano la qualità, quello che piace al pubblico, ricercano i talenti etc.
Costruiscono imprese opera d’arte quando hanno voglia di cambiare il mondo. Ed usano il loro patrimonio cognitivo (la visione del mondo, i modelli e le metafore di cui dispongono) per costruire una proposta di cambiamento del mondo.
Il problema è che oggi non riusciamo più a generare imprese opere d’arte. La mia interpretazione è che il patrimonio cognitivo che oggi gli imprenditori usano è troppo povero per immaginare e costruire imprese opere d’arte. Un modo straordinario di fare cultura sarebbe quello di arricchire il patrimonio cognitivo degli imprenditori. Non fornire solo soldi e protezioni, ma anche e soprattutto conoscenza. Ad esempio, le conoscenze di strategia d’impresa. Con queste risorse cognitive riusciranno a fare il primo passo del processo di generazione di imprese opere d’arte: un Business Plan emozionante come un Romanzo.

Nessun commento:

Posta un commento