di
Francesco Zanotti

Concordando con Haldane, Marco Onado sostiene che non
occorre seguire un processo di successiva complicazione delle regole per
inseguire la complessità dei mercati, si genera solo confusione. Occorre,
invece, trovare poche regole efficaci.
Io credo che le due prospettive siano ambedue sbagliate.
Io credo … Non solo io. Nello studio dei sistemi complessi è oramai chiaro che,
come è inutile cercare di seguirne la complessità, così è puramente illusoria la
speranza di poche regole semplici.
Le regole che vengono seguite dai sistemi complessi sono solo quelle generate dai sistemi stessi. Ogni intervento regolatorio esterno (complicato o semplice, non fa differenza … Ah nessun intervento regolatorio può essere “complesso”) interferisce certamente nella produzione delle regole in uso, ma in modo imprevedibile. Detto diversamente: le regole imposte dell’esterno non determinano i comportamenti. I comportamenti sono emergenti e rivelano solo ex post le leggi che li spiegano.
Le regole che vengono seguite dai sistemi complessi sono solo quelle generate dai sistemi stessi. Ogni intervento regolatorio esterno (complicato o semplice, non fa differenza … Ah nessun intervento regolatorio può essere “complesso”) interferisce certamente nella produzione delle regole in uso, ma in modo imprevedibile. Detto diversamente: le regole imposte dell’esterno non determinano i comportamenti. I comportamenti sono emergenti e rivelano solo ex post le leggi che li spiegano.
Il compito del Regolatore, allora? Quello di gestire un
processo consapevole e pubblico di auto produzione delle regole. Ci sono i
metodi per attivare e gestire questo processo: basta che i Regolatori abbiano
la pazienza di impararli.
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