di
Francesco Zanotti
Ho letto l’articolo di fondo di Beppe Severgnini sul
Corriere di oggi dal titolo “La Società Aperta da salvare”. Dietro l’espressione
“Società Aperta" vi sono solo luoghi comuni. Di chi vuole salvare quella società
che gli ha assegnato il ruolo di piccolo guru delle banalità borghesi.
Ho provato a mettere insieme
le “parole” con le quali Severgnini descrive la Società Aperta che occorre salvare.
Sono riuscito a fare un
elenco puntato di tante “cose” diversissime le une dalle altre:
La Società Aperta, secondo
Severgnini, è quella dove:
- si scambiano idee, persone, merci e servizi
- vi è libertà di opinione e di informazione
- vige lo stato di diritto
- la competizione viene considerata un valore
- il potere di scelta è all’individuo
- vi è il primato della legge, dei commerci e dei trattati
- si fanno riforme lungimiranti
- vige il suffragio universale
- vi è istruzione primaria gratuita e pubblica
- è in vigore la previdenza sociale.
Il problema è, sempre
secondo Severgnini, che oggi stanno proliferando i nemici, soprattutto i populisti,
della società Aperta e la vogliono distruggere. E noi tutti insieme la si deve
difendere.
Ora, la descrizione fatta da
Severgnini non è certo un modello di chiarezza e di completezza.
Fermatevi anche solo alla
prima caratteristica della Società Aperta: in essa si scambiano idee, persone,
merci e servizi. Ecco, non pensate sia una affermazione del tutto generica? Che
si attivino scambi è strutturale in ogni tipo di società. E’ avvenuto, in ogni modello sociale in tutta
la storia. Il Nostro dovrebbe dire in cosa consiste il modello di scambi di
idee, persone, merci e servizi tipico di quella che definisce Società Aperta e cosa
invece i nemici della Società Aperta propongono in alternativa
Se passate poi agli altri
punti dell’elenco, la genericità continua a regnare sovrana. Non si dettaglia,
non si dice cosa propongano i nemici della Società Aperta. Forse, ad esempio,
non vogliono il suffragio universale?
Volete la mia impressione?
Il richiamo alla Società Aperta è solo una affermazione retorica che ha l’unico
scopo di cercare di classificare nemici che giudica antipatici a pelle come coloro
che si oppongono alla Società Aperta. E la sensazione è che Severgnini
consideri questi nemici trinariciuti mangiatori di bambini che aborrono come la
peste il concetto di “apertura”.
Concludo: credo che siamo di
fronte non ad idee sbagliate da combattere con idee giuste. Siamo solo di
fronte a sparate banali di personaggi che, narcisisticamente, sopravvalutano irresponsabilmente
la loro banalità cognitiva.
Auguri a tutti perché nel 2017
si inizi un percorso di studi ed approfondimenti che ci permetta di progettare la
nuova società del prossimo futuro.