di
Francesco Zanotti
Tutti
conoscono il fatto. Dani Alves ha mangiato la banana che gli era stata lanciata
come gesto di disprezzo. Così facendo ha semplicemente cancellato il
significato razzista del gesto. Ed ha eliminato quel comportamento. Nessuno considererà
più il lancio della banana come atto di disprezzo.
La morale.
Il gesto di Dani Alves è l’applicazione originale di una teoria che si chiama “dissonanza
cognitiva” elaborata da Leon Festinger già negli anni ’50. Non credo che Dani
Alves la conoscesse. Ne ha intuito il senso.
Forse
anche qualche manager o qualche politico ne intuisce il senso e lo usa. Ma non
sarebbe meglio che tutti i manager e i politici conoscessero questa teoria? Così
da usarla più compiutamente e più efficacemente?
La
nostra battaglia fondamentale è per il riconoscimento del ruolo della
conoscenza. La dissonanza cognitiva non è ovviamente tutto il mondo. Vi è un
patrimonio intero di nuove conoscenze che potrebbero essere utilissime. Perché non
usarle? Eticamente: come si giustifica il diritto a non usare la conoscenza
esistente? Di più: come si giustifica il rifiuto a investire nella conoscenza?