di
Luciano Martinoli
Oggi Renzi, impressionato dall'ennesimo bollettino di guerra dei dati sulla disoccupazione, annuncia che sul lavoro serve più flessibilità. Ma le aziende hanno tantissimo lavoro da sbrigare, e di bassa qualità, ma a singhiozzo e questa intermittenza non consente loro di prendersi l'onere di una lavoratore a tempo indeterminato?
Qualche giorno fa il governatore della Banca d'Italia Visco ha esortato ad una maggiore produttività. Ma le aziende fanno fatica a smaltire il lavoro in maniera conveniente?
Qualche giorno fa il governatore della Banca d'Italia Visco ha esortato ad una maggiore produttività. Ma le aziende fanno fatica a smaltire il lavoro in maniera conveniente?
Risponde Squinzi ricordando che tante (quante?) aziende innovano, investono sul capitale umano (ma allora perchè l'occupazione scende?) e però si attendono provvedimenti che "dovrebbero imprimere una spinta forte al sistema produttivo". E dunque, come a volte accadeva nel gioco dell'oca, si ritorna alla casella iniziale.
Non voglio banalizzare nè tantomeno essere irrispettoso nei confronti dei personaggi citati, ma qualsiasi osservatore, in questo caso io, rileva l'incapacità di questi signori a risolvere una delle tante questioni che oggi ci affliggono occupandosi esclusivamente di una di esse. E' come se ognuno guardasse una parte, quella per la quale ne trae maggior "convenienza" derivante dal ruolo, agendo, o chiedendo di agire, su di essa e sperando che qualcosa alla fine poi accada.
Non penso sia semplicemente malafede o calcolo di possibili benefici, ritengo invece sia proprio questione di... "occhiali".
Se quelli di cui dispongono gli consentono di assumere queste posizioni è evidente che sono insufficienti e, di conseguenza, andrebbero cambiati.
Purtroppo non risulta ci sia da parte loro, così come da parte di altri esponenti della classe dirigente del nostro paese (ma anche di altri paesi) la ricerca di nuove risorse cognitive (così si chiamano questi occhiali) che consentano di guardare in maniera diversa e più proficua la realtà che ci circonda.
Dunque non possiamo continuare il gioco dell'oca all'infinito. Il rischio è che prima o poi qualcosa nel mondo reale ci ricorderà che non era ora di giocare... ma sarà troppo tardi per rimediare?
Alle frasi di Renzi, Visco e Squinzi aggiungo anche una del Ministro del Lavoro Poletti che mi ha lasciato basito e ciò che mi ha più meravigliato è che nessuno si sia arrabbiato.
RispondiEliminaCosa ha detto?
Ha detto: "Io non ho teorie, l'unica teoria che ho è guardare i risultati: se le cose che facciamo vanno bene le teniamo, se le cose non migliorano le cambieremo e ci metteremo mano. Molto pragmatismo e vedere cosa succede.
Un ministro che non ha una teoria? Ma siamo matti? E una frase del genere passa come niente fosse.
Stefano