di
Francesco Zanotti
Banalmente è accaduto quello che è accaduto, si teme che accadrà di peggio perché non si vuole tenere conto delle modalità di evoluzione e sviluppo degli attori sociali. Semplificando al limite dell’indecenza scientifica: essi hanno come obiettivo quello di autorealizzarsi. Se li si pone di fronte ad un progetto già fatto e di notevole complessità, hanno come unica strategia possibile la contestazione del progetto stesso. Se si cerca con una comunicazione intensa di dimostrate la bontà del progetto, non si fa altro che aumentare le tentazione del conflitto. Soprattutto in quegli attori sociali che hanno poche risorse analitiche e progettuali. Se, poi, si cerca di imporre il progetto con la forza ci si deve attendere una guerriglia permanente effettiva nella quale i gruppi più violenti (cioè quelli dotati di meno risorse analitiche e progettuali) trascinano anche gli altri.
In alternativa? Invece di decisionismo occorrerebbe attivare progettualità
sociale: un metodo di governo che nasce
dalla cultura sistemica e che abbiamo denominato “Sorgente Aperta”.