mercoledì 22 febbraio 2012

Obiettivi, ma come? Non certo con la conoscenza


di
Francesco Zanotti

E’ tutto un fiorire di obiettivi: la lettera di Monti e di altri Capi di Stato e di Governo “trasgressivi”, ad esempio. Vi sono obiettivi generali: modernizzare le nostre economie, costruire maggiore competitività. Vi sono obiettivi più specifici: dall’apertura del mercato interno all’inevitabile potenziamento di ricerca e innovazione.
Ma questi obiettivi generali e specifici sono, in realtà, generici, continuano ad essere ripetuti ossessivamente e mai raggiunti.
Io credo siano obiettivi retorici. Alcuni sono addirittura miti insensati come quello della competitività. Per dimostrarne l’insensatezza, ripropongo una citazione scoperta e pubblicata nei nostri Blog dall’Ing. Sacerdoti:
Da «I Promessi Sposi» cap. 13:
«E tutti, alzandosi in punta di piedi, si voltano a guardare da quella parte donde s'annunziava l'inaspettato arrivo.
Alzandosi tutti, vedevano né più né meno che se fossero stati tutti con le piante in terra; ma tant'è, tutti s'alzavano
Obiettivi retorici dei quale nessuno si perita di dire come raggiungerli. Purtroppo, tutte queste proposte di obiettivi sono solo il racconto di chi le avanza. Raccontano e vogliono perpetuare la loro ricca storia. Peccato che sia la storia della classe dirigente che ha tratto ricchezza da quella società che oggi sta crollando e che cercano ancora di puntellare.
E la conoscenza? Leggo sul Sole 24 Ore della Costituente per la Cultura, ma non vedo un progetto come il nostro Expo della Conoscenza per realizzare il quale abbiamo costituito una Associazione ad hoc. Leggete il Manifesto di questa nostra Associazione, libera ed aperta, scaricabile da questo blog. Troverete che, almeno, siamo riusciti ad eliminare l’aria stantia di un presente che è capace solo di valorizzare l’arte del passato, ma non si pone l’obiettivo di attivare una nuova stagione di opere d’arte che si manifesti nella creazione di capolavori in tutti gli ambiti dell’agire e del pensare dell’uomo: dalla scienza, alle imprese, alle città, fino alle opere d’arte vere e proprie.

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