di
Francesco Zanotti
ll Discorso di ieri di Papa Francesco ai lavoratori dell’Ilva dovrebbe scuotere le coscienze di tutte le classi dirigenti. Certo per motivi umani ed etici profondi. Ma anche per concreti motivi scientifici: più pericolosa dell’egoismo e l’ignoranza spacciata per concretezza …
Questo post fa il paio (ne è il complemento) con
un altro che il lettore troverà seguendo questo link: http://ettardi.blogspot.it
Un articolo di Gianfranco
Brunelli sul Sole24Ore di oggi riporta l’elogio di Papa Francesco all’imprenditore
che è e deve essere il protagonista della dignità del lavoro. E riporta un monito di Francesco “Chi oggi vende
la sua gente, domani vende la sua dignità".
Con questo post voglio dare
non un contributo etico (occorrono persone ben più degne di me per farlo), ma
scientifico.
Ragazzi, quasi tutte le
conoscenze che sono state sviluppate almeno nell’ultimo secolo nell’ambito delle
scienze naturali e umane ci rivelano che un imprenditore è creatore di mondi e
di popoli.
Nel post su “Ettardi” ho
parlato dell’inevitabile ruolo che le persone hanno nel costruire l’organizzazione.
Qui voglio citare il ruolo che le persone hanno nel supportare l’imprenditore a
costruire nuovi mondi e nuovi popoli. E quindi nel costruire una nuova economia.
La strategia dell’impresa (le
attività del costruire mondi e popoli) è costituita dai comportamenti concreti
delle persone che in essa vivono ed operano. Tanto più le imprese sono grandi,
tanto più questo succede. Cioè: ragazzi guardate che i lavoratori sono i veri
strateghi delle imprese.
La crisi economica è
generata dal fatto che le imprese stanno perdendo di senso: producono cose ed
erogano servizi che interessano sempre meno. Necessitano quindi di una
rivoluzione strategica. Chi può essere protagonista di questa rivoluzione
strategica?
Solo le persone che vivono e
operano nell’impresa. Il mestiere dell’imprenditore e del top management è quello
di potenziare loro le loro risorse perché formino davvero nuovi popoli, capaci
di costruire nuovi mondi economici e sociali.
Se guardare le cose da
questa prospettiva capite come le parole del Papa non significano: rinunciata a
parte del profitto per difendere il lavoro. Dicono invece: cari imprenditori e
top manager guardate che il vostro futuro, anche personale, dipende dalla
progettualità delle persone che vivono e lavorano per voi. Vi conviene non solo
rispettarle, ma anche tenerle strette ed occuparvi del loro sviluppo.
La somma dello sforzo
progettuale di tutti i lavoratori costruirà le nuove imprese e una nuova
economia.