domenica 28 maggio 2017

Il Papa, il lavoro e una nuova economia

di
Francesco Zanotti

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ll Discorso di ieri di Papa  Francesco ai lavoratori dell’Ilva dovrebbe scuotere le coscienze di tutte le classi dirigenti. Certo per motivi umani ed etici profondi. Ma anche per concreti motivi scientifici: più pericolosa dell’egoismo e l’ignoranza spacciata per concretezza …
Questo post fa il paio (ne è il complemento) con un altro che il lettore troverà seguendo questo link: http://ettardi.blogspot.it

Un articolo di Gianfranco Brunelli sul Sole24Ore di oggi riporta l’elogio di Papa Francesco all’imprenditore che è e deve essere il protagonista della dignità del lavoro.  E riporta un monito di Francesco “Chi oggi vende la sua gente, domani vende la sua dignità".
Con questo post voglio dare non un contributo etico (occorrono persone ben più degne di me per farlo), ma scientifico.
Ragazzi, quasi tutte le conoscenze che sono state sviluppate almeno nell’ultimo secolo nell’ambito delle scienze naturali e umane ci rivelano che un imprenditore è creatore di mondi e di popoli.
Nel post su “Ettardi” ho parlato dell’inevitabile ruolo che le persone hanno nel costruire l’organizzazione. Qui voglio citare il ruolo che le persone hanno nel supportare l’imprenditore a costruire nuovi mondi e nuovi popoli. E quindi nel costruire una nuova economia.
La strategia dell’impresa (le attività del costruire mondi e popoli) è costituita dai comportamenti concreti delle persone che in essa vivono ed operano. Tanto più le imprese sono grandi, tanto più questo succede. Cioè: ragazzi guardate che i lavoratori sono i veri strateghi delle imprese.
La crisi economica è generata dal fatto che le imprese stanno perdendo di senso: producono cose ed erogano servizi che interessano sempre meno. Necessitano quindi di una rivoluzione strategica. Chi può essere protagonista di questa rivoluzione strategica?
Solo le persone che vivono e operano nell’impresa. Il mestiere dell’imprenditore e del top management è quello di potenziare loro le loro risorse perché formino davvero nuovi popoli, capaci di costruire nuovi mondi economici e sociali.
Se guardare le cose da questa prospettiva capite come le parole del Papa non significano: rinunciata a parte del profitto per difendere il lavoro. Dicono invece: cari imprenditori e top manager guardate che il vostro futuro, anche personale, dipende dalla progettualità delle persone che vivono e lavorano per voi. Vi conviene non solo rispettarle, ma anche tenerle strette ed occuparvi del loro sviluppo.

La somma dello sforzo progettuale di tutti i lavoratori costruirà le nuove imprese e una nuova economia. 

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