lunedì 22 maggio 2017

I preoccupati da Internet, gli entusiasti della parola

di
Francesco Zanotti

Risultati immagini per Evan Williams

Voglio parlare del fondatore di Twitter (il preoccupato di internet) e di una scuola di Prato (gli entusiasti della parola… e di tante altre cose “umane”). La fonte è il Corriere della Sera di oggi.

Evan Williams (il fondatore di Twitter) ha “scoperto” che una iperconnettività è dannosa.
Il problema è banale. Aumentando la relazionalità virtuale si aumentano certo le potenzialità di futuro. Ma oggi sta accadendo che ci si perda in questa complessità e si finisca nel cadere in banalizzazioni, solipsismi o estremismi. Soprattutto sta accadendo ai giovani. E vi è chi ne approfitta per cercare consenso con le ipersemplificazioni … nelle quali realtà e falsità si mischiano in un groviglio inestricabile.
Io credo che la interpretazione di questo fenomeno sia semplice. Se non si dispone di un sistema di risorse cognitive abbastanza “potente” le complessità a cui la rete ci espone diventa non gestibile ed accadono inevitabilmente tutte le cose che denuncia Williams … ma che potevano francamente essere previste.

E gli entusiasti della parola? Sono gli alunni dell’Istituto Tecnico Commerciale Dagomari di Prato.
Un professore dell’istituto (Marcello Contento) ha proposto ai suoi alunni il progetto Social Zero. Gli alluni hanno accettato ed hanno consegnato al professore tutti i loro smartphone per una settimana. Dopo i primi momenti drammatici di astinenza, poco a poco hanno scoperto (i dettagli sul Corriere) tutte le dimensioni della vita che la virtualità elettronica aveva spento.
Fare cose umane come il conversare e lo stare insieme fa sentire … molto umani. “
Commento di Amin “E’ stata una delle settimane più belle della mia vita. Ne facciamo un’altra?”.

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