di
Francesco Zanotti
Mi riferisco ad una pubblicità di Audi presente oggi sui
giornali.
Suona così: “C’è chi insegue il progresso e chi lo
anticipa”. Perché dico che questo è un ulteriore segnale di paura di fronte al futuro?
Perché si immagina che
esista un progresso che … progredisce da solo. Il progresso progredisce, i più
sfigati lo inseguono, mentre i più bravi lo anticipano …
Manca, però, completamente l’assunzione
della responsabilità di fronte al progresso.
Credo che sia il momento di
accettare che non esiste alcun progresso che si sviluppa autonomamente, quasi a
percorrere una via di futuro obbligata. Siamo noi che costruiamo il progresso e
uno specifico progresso tra gli infiniti possibili.
A quando l’emergere di
questa consapevolezza? A quando una seria (e non isterica o retorica) assunzione
di una forte responsabilità progettuale verso il futuro?
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