venerdì 12 maggio 2017

Il valore del lavoro domestico

di
Francesco Zanotti. Un cittadino che si impiccia di scienza

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Oggi Massimo Gramellini nel suo “caffè” del Corriere della Sera parla del valore del lavoro delle casalinghe ...  Domanda: perché la società non è in grado di riconoscere questo valore? Avanzerò una proposta semplicissima. Se qualche economista non fosse d’accordo …  

Massimo Gramellini descrive le prestazioni che una casalinga svolge gratuitamente. Sono prestazioni di rilevante impatto sociale. Più precisamente il lavoro delle casalinghe è un contributo diretto, forte e gratuito al nostro sistema di Welfare complessivo.
Bene, allora occorre provare a calcolare questo valore. Nel suo pezzo Gramellini cita due diversi calcoli. Uno più restrittivo parla di circa 3.000 Euro al mese. Un altro, molto più generoso di 7.000.
Fissato questo valore occorre fare due cose.
La prima è quella di aggiungere questo valore complessivo al PIL. Diciamo che non cresciamo? Magari accade nelle attività che vengono riconosciute nel PIL. Ma cresciamo in tante altre attività che, però, siamo così stupidi (mi scusi il lettore, ma non ho trovato aggettivo più adatto a descrivere questo nostro atteggiamento) da non contare.
La seconda è che questo lavoro deve essere retribuito. Come? Direttamente dalla BCE attraverso l’emissione di nuova moneta.
Mi rendo conto della “diversità” della mia proposta. Ma che vi aspettate che si esca da una crisi senza camminare per territori sconosciuti?
Se, poi, qualche economista non fosse d’accordo con la mia proposta, gli chiederei di spiegarmi in base a quale teoria non lo è, che senso ha questa teoria e a che verifica sperimentale è stata sottoposta. E se non mi sapesse rispondere a queste domande gli direi che è da irresponsabili (per di più pagati in genere con stipendi pubblici per prestazioni riconosciute, ma certo non più nobili del lavoro delle casalinghe che non viene riconosciuto) pontificare, porre limiti, leticare tra di loro senza avere solide teorie dietro le spalle. E’ da “Pierini incoscienti” zampettare tra le gambe dei giganti cognitivi e sociali che popolano la nostra società, cercando con la prosopopea di colmare il gap con le loro altezze dei giganti ed avendo come unica strategia quella di farli inciampare. Se tutti finiamo nella polvere la differenza tra nani e giganti scompare.

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