di
Francesco Zanotti. Un cittadino che si impiccia di scienza
Oggi Massimo Gramellini nel suo “caffè” del Corriere
della Sera parla del valore del lavoro delle casalinghe ... Domanda: perché la società non è in grado di
riconoscere questo valore? Avanzerò una proposta semplicissima. Se qualche
economista non fosse d’accordo …
Massimo Gramellini descrive
le prestazioni che una casalinga svolge gratuitamente. Sono prestazioni di
rilevante impatto sociale. Più precisamente il lavoro delle casalinghe è un
contributo diretto, forte e gratuito al nostro sistema di Welfare complessivo.
Bene, allora occorre provare
a calcolare questo valore. Nel suo pezzo Gramellini cita due diversi calcoli.
Uno più restrittivo parla di circa 3.000 Euro al mese. Un altro, molto più
generoso di 7.000.
Fissato questo valore occorre
fare due cose.
La prima è quella di
aggiungere questo valore complessivo al PIL. Diciamo che non cresciamo? Magari accade
nelle attività che vengono riconosciute nel PIL. Ma cresciamo in tante altre
attività che, però, siamo così stupidi (mi scusi il lettore, ma non ho trovato
aggettivo più adatto a descrivere questo nostro atteggiamento) da non contare.
La seconda è che questo
lavoro deve essere retribuito. Come? Direttamente dalla BCE attraverso l’emissione
di nuova moneta.
Mi rendo conto della “diversità”
della mia proposta. Ma che vi aspettate che si esca da una crisi senza
camminare per territori sconosciuti?
Se, poi, qualche economista
non fosse d’accordo con la mia proposta, gli chiederei di spiegarmi in base a
quale teoria non lo è, che senso ha questa teoria e a che verifica
sperimentale è stata sottoposta. E se non mi sapesse rispondere a queste
domande gli direi che è da irresponsabili (per di più pagati in genere con
stipendi pubblici per prestazioni riconosciute, ma certo non più nobili del
lavoro delle casalinghe che non viene riconosciuto) pontificare, porre limiti,
leticare tra di loro senza avere solide teorie dietro le spalle. E’ da “Pierini
incoscienti” zampettare tra le gambe dei giganti cognitivi e sociali che
popolano la nostra società, cercando con la prosopopea di colmare il gap con le
loro altezze dei giganti ed avendo come unica strategia quella di farli inciampare.
Se tutti finiamo nella polvere la differenza tra nani e giganti scompare.
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