martedì 18 aprile 2017

Erdogan: uno dei semplificatori ideologici

di
Francesco Zanotti

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Rischiamo di ridurci a chiederci (come fa Franco Venturini sul Corriere di oggi) se Erdogan vorrà rimanere nell’Occidente o no. Innanzitutto, io spero che sia l’Occidente a non rimanere dentro sé stesso. E, poi, l’Occidente non c’entra nulla.

Credo che l’Occidente non c’entri proprio per nulla. Erdogan è come tutti coloro che sommano ad un ego smisurato la convinzione di esser gli unici ad avere chiaro cosa è (“è”, un bell’indicativo, non il più corretto “sia” che qualche dubbio lo instilla) il bene ed il male. E, quindi perseguono il “bene” e combattono il male con tutte i mezzi a loro disposizione.
Poi in Turchia i “mezzi” per imporsi sono più ampi che in un paese occidentale, ma i vari Salvini, Renzi, Le Pen etc. hanno lo stesso ego smisurato e pensano di essere i salvatori del mondo, anche malgrado il mondo.
Elisabetta Rosaspina oggi sul Corriere sostiene qualcosa di simile.
A proposito del mondo, davvero è ora di piantarla di vedere l’attuale società industriale (l’Occidente) come futuro del mondo. Perché ne è il passato. Un passato glorioso e fecondo (anche se avrebbe potuto essere migliore), ma oggi ha, esistenzialmente, economicamente, socialmente, politicamente, istituzionalmente e culturalmente, “stufato”.

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