venerdì 17 febbraio 2017

Non basta la mediazione … serve la sintesi

di
Francesco Zanotti

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Leggo sul Corriere di oggi un articolo di Giuseppe De Rita dal titolo “La mediazione necessaria nella società molecolare.
Forse un articolo meno brillante del solito … Ma due commenti mi sembrano importanti. Uno serio, l’altro … un po’ meno.

Quello serio. Credo che non basti parlare “società molecolare” e di “mediazione”.
Noi viviamo in una società straordinariamente ricca, non molecolare. Non viviamo in una società che per qualche disadorno incidente si è frammentata. Al contrario, viviamo in una società dove stanno emergendo conoscenze, idee speranze, proposte di straordinaria ricchezza.
Di fronte ad una nuova, inattesa, da alcuni non desiderata, opulenza propositiva, mediare significa rovinare, buttare. Occorre costruire sintesi. E per farlo sono necessari strumenti, passione e abitudine. Strumenti: ad esempio le mappe semantiche. Passione: la curiosità di cercare nell’altro quella che inevitabilmente a noi manca. Abitudine: la sintesi deve diventare la competenza fondamentale delle classi dirigenti delle società dove la “ricchezza cognitiva” prorompe.

Quello … meno serio. Curiosa la vicenda dell’espressione “calor bianco”. Infatti il calore si manifesta attraverso i colori, ma non è colorato di per sé: è solo turbolenza molecolare.  Ora, accade che a mano a mano che questa turbolenza (cioè la temperatura) cresce, ad esempio, un pezzo di ferro cambia colore. E piano piano, a mano a mano che la temperatura aumenta, diventa sempre più bianco. Si dovrebbe dire “al color bianco” per indicare una situazione surriscaldata. Ma, a mano a mano che questa espressione è passata di mano, “colore” è diventato “calore” …

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