di
Francesco Zanotti
Spiegare perché dobbiamo tutti gli onori a Bauman è inutile.
Anche i giornali stamattina ne forniscono tante e convincenti. Non ultima la descrizione
della sua “scoperta” del nesso tra orrore e modernità (Donatella Di Cesare sul
Corriere). Disonore a tutti noi perché ci siamo adagiati sul suo pensiero. I
seguaci in religiosa ammirazione. Tutti gli altri in incosciente indifferenza.
La descrizione della società
attuale come società liquida è una metafora efficace e nota quasi a tutti. Il
rendersi liquido della società è il diretto risultato del perdere di identità
degli attori e delle istituzioni della società moderna, “industriale” direi io.
Grazie e onore a te Zygmunt: è vero e prima di te non lo sapevamo.
Poi disonore a tutti noi.
E descriviamo qualche
categoria di questi noi.
Disonore ad una classe intellettuale che non ha provato
ad arricchire, portare avanti il suo pensiero usando due altre forme di
pensiero: il pensiero quantistico e il pensiero autopoietico.
Disonore ad una classe manageriale che non ha capito
che anche le imprese sono liquide e le tratta come “procedure”.
Disonore ad una classe politica che non ha capito che
in una società che ha liquefatto gli attori e significati del passato è
necessario farne emergere di nuovi. E questo non accade predisponendo
programmi, ma attivando processi emergenti di progettazione di una nuova
società.
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