di
Francesco Zanotti
Se hanno la speranza che noi tromboni risolviamo per loro il
problema del lavoro, si sbagliano di grosso. Non è che non vogliamo. E’ che non
siamo proprio capaci …
Noi vecchi tromboni siamo
proprio disonesti. Innanzitutto comunichiamo ai giovani che ci stiamo
impegnando per costruire posti di lavoro. Cioè: ci arroghiamo il diritto di costruire
noi il futuro. Che è una cosa ridicola, oltre che, appunto, disonesta. E, poi,
facciamo passare subdolamente il messaggio che sì, i giovani possono metterci
la loro parte, ma poi questo loro protagonismo lo ghettizziamo nel disegnare qualche
App o nell’avere qualche borsa di ricerca. E noi ci occupiamo delle cose che
contano: compresi posti di lavoro da milioni di Euro che consideriamo nostro
appannaggio naturale.
Ragazze e ragazzi dovete
prendere voi in mano le redini del futuro.
E il “prendere in mano” deve
essere progettuale: dovete immaginare una nuova società. E’ all’interno di una
nuova società che può emergere lavoro.
Ora, una nuova società è
fatta di cose complesse. Solo per citarne qualcuna …
Che tipo di visione del
mondo volete adottare? Quale tipo di scienza? Quale economia e quale impresa? Chi
deve gestire i Commons naturali (ambiente nel suo complesso) Artificiali (dal risparmio
alle infrastrutture). Qual sistema di welfare? Quali istituzioni e con che
ruolo? Quale tipo di Governance sia delle imprese che della cosa pubblica?
Ragazzi e ragazzi il prendersi
in mano il futuro significa immaginare come volete rispondere a queste domande …
Sono complesse? Eccerto! Non
siamo più all’età della pietra …
Noi tromboni cosa possiamo
fare? Fornirvi le conoscenze per progettare il futuro in cui vorrete vivere.
Avremo diritto al rispetto (soprattutto di noi stessi, ma anche del vostro) se
questo ruolo di fornitori di conoscenze riusciremo a svolgerlo. Ragazzi, noi
possiamo essere solo maestri, ma con la voglia di essere velocissimamente
superati dagli allievi e con nessuna velleità di costruire per loro il futuro.
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