sabato 7 gennaio 2017

Economia e coraggio

di
Francesco Zanotti

Risultati immagini per Andrew Haldane

Il dibattito è stato autorevolmente avviato in modo pubblico dalla Regina Elisabetta https://ettardi.blogspot.it/2012/01/la-domanda-della-regina.html come ha riferito Luciano Martinoli su un nostro Blog. Oggi il Sole 24 Ore riporta le dichiarazioni del Capo economista della BoE (Andrew Haldane) che denuncia gli insuccessi degli economisti. Che facciamo? La risposta del Sole 24 Ore è: rinunciamo…

Il problema sono le previsioni economiche che gli ecomomisti non azzeccano da anni. Il casus belli per gli inglesi è costituito dalle previsioni delle conseguenze della Brexit che per ora sono state completamente sballate: la BoE aveva previsto recessione e la Gran Bretagna si è, invece, sviluppata.

Quali sono le proposte del Capo Economista della BoE? Che l’economia si apra ad altre discipline.  Cioè che si ridisegni la scienza economica.
Il Sole 24 Ore propone, invece, attraverso l’opinione di Fabrizio Galimberti una soluzione intimista. Non serve andare a interrogare altre discipline. Chi l’ha fatto non ha cavato un ragno dal buco come dimostrano gli insuccessi da chi, ad esempio, ha voluto usare le teorie del caos.
Piuttosto (ecco la proposta rinunciataria) che l’economia non si occupi più di grandi scenari, ma operi solo nel micro, anche se non specifica cosa intende per “micro”.

La mia opinione? Seguire la strada indicata da Andrew Haldane. Mi si lasci aggiungere, però, una espressione di sorpresa: sono anni che molti (anche noi) stiamo percorrendo quella strada. Possibile che Haldane non abbia mai incontrato nessuno di noi? Gli avremmo raccontato tante cose. Ad esempio, che le teorie del caos non sono nulla di nulla di nuovo rispetto alle teorie “mainstream”: si riescono solo a scrivere equazioni più complicate (non lineari) che poi, però, possono essere risolte solo attraverso procedimenti di approssimazioni lineari.
Una nuova speranza viene dal pensiero quantistico. Che, alla fine, propone la vera innovazione: non ha senso prevedere il futuro perché è necessario costruirlo.

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