lunedì 5 settembre 2016

Il movimento cinque stelle: contestare impedisce di governare

di
Francesco Zanotti

Tuti i movimenti di contestazione raccolgono nei momenti di crisi grandi consensi. E lo fanno tanto più quanto più la contestazione è fondata, colorata e urlata. La ragione è che la contestazione accomuna persone e gruppi anche estremamente diversi, accumunati dal contrapporsi all’esistente. Quando il “nemico” è vinto, la diversità affiora fino al conflitto tra vincitori. Anche Russia, USA e Gran Bretagna di trovarono alleate contro la Germania, salvo poi contrapporsi duramente e subito dopo la vittoria, fino a rischiare una catastrofe nucleare
La selezione della classe dirigente, poi, è fatta in termini di capacità di contestare. Quando questa classe dirigente si trova al Governo dimostra quanto è vera la massima: per un martello il mondo è fatto di chiodi. Per loro fare politica è contestare non progettare. E così finiscono per contestarsi tra di loro.
Sarebbe possibile dare una interpretazione più profonda del perché la protesta non può fare nascere la proposta, usando la teoria dei sistemi autopoietici, ma forse un blog non è il luogo per farlo.


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