di
Francesco Zanotti
Presidente ApEC
Oggi a pag. 18 del Sole24Ore
vi sono, l’uno vicino all’altro due, articoli che, apparentemente, non c’entrano
nulla tra di loro. E, invece, parlano del problema e della soluzione.
L’articolo che parla del
problema è il resoconto dell’ultima tappa del Tour de France fatta da Giorgio
Squinzi, sponsor ed esperto di ciclismo. Egli dice che nella prima tappa
pirenaica è accaduta una cosa anomala. La maglia gialla è sulle spalle di un ciclista
(Greg Van Avermaet) che non è (era?) accreditato per la vittoria finale. In
questa prima tappa pirenaica è accaduto che la maglia gialla è andato in fuga senza che i pretendenti
ufficiali reagissero, troppo intenti a curarsi l’un l’altro. E così il belga ha
rafforzato il suo primato in classifica. Il problema è un caso particolare di
un discorso generale sui sistemi sociali che fa Niklas Luhmann. Ogni sistema
sociale è autoreferenziale: si occupa di quanto accade al suo interno e dell’esterno
vede solo riverberi disturbanti. Il gruppo dei favoriti alla vittoria del Tour,
durante la tappa, si è costituito in sistema autoreferenziale che, inevitabilmente
non ha “visto” quanto accadeva al suo esterno. Cioè che la maglia gialla se ne involava,
ben contento che gli altri perdessero energie a guardarsi in cagnesco l’un l’altro.
E la soluzione? Soluzione
urgente perché l’autorefenzialità spinta è il problema fondamentale di oggi. Basta
un solo esempio per percepire questa gravità: la ricerca della competitività
genera sistemi di imprese che si guardano in cagnesco le une contro le altre
perdendo di vista Uomo e Natura.
Per trovare la soluzione basta
leggere l’articolo di Mons. Galantino su Bonhoeffer. Mi riferisco alla citazione
che egli fa alla fine nel suo articolo: “Quando le idee sono troppo
cristallizzate, arrivi tu e ogni volta le rimescoli, ed esse danno forma così a
nuove costellazioni offrendo per un certo tempo all’occhio che le esamina nuovi
gradevoli e stimolanti aspetti.”. Non ha importanza chi sia il “tu”. Il “tu” (piccolissimo)
per i ciclisti è presumibilmente costituito dalla classifica della quale sono
riusciti a prendere atti quando la corsa è finita. Cioè quando il sistema autoreferenziale
dei favoriti che si era formato in corsa si è sciolto. Per il resto, oggi servono
mille altri “tu” che strappino le nostre classi dirigenti da un torpore
autoreferenziale che sta spegnendo l’umanità. Noi proviamo ad essere uno (pur
piccolissimo) di questi “tu”.
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