di
Francesco Zanotti
Ferruccio De Bortoli oggi
sul Corriere della Sera denuncia a mancanza di progettualità strategica delle diverse
istituzioni: dai comuni alle regioni. Denuncia condivisibile, ma occorre capire
da dove viene questa rinuncia alla progettualità strategica e come porvi
rimedio.
Non è frutto di incapacità
delle classi dirigenti, ma della loro ignoranza. Ed è molto meno grave perché all’ignorare
si pone facilmente rimedio, alla incapacità, no!
Ignoranza di cosa? Beh il fare
progetti strategici è una attività che, come tutte le altre, deve essere
fondata su di uno specifico insieme di conoscenze. Nessuno si mette a fare il
medico non conoscendo nulla di medicina. Anzi si riconosce l’essenzialità dell’aggiornamento
continuo.
Allora per fare progetti
strategici occorre disporre delle conoscenze e delle metodologie che servono:
sono le conoscenze e le metodologie di una disciplina del tutto sconosciuta
(anche dai manager) che si chiama strategia d’impresa. A dimostrazione di
quanto sia sconosciuta: dott. De Bortoli, ha mai letto un libro sulla strategia
d’impresa?
Se il problema è così, non
si pensi che basti sostituire una classe dirigente con un’altra. O i vecchi con
i giovani. Per rilanciare la progettualità strategica occorre scegliere classi
dirigenti non ignoranti.
Il problema è che forse le
persone colte non si buttano in nessuna delle competizioni elettorali attuali.
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