di
Francesco Zanotti
Oggi il Corriere della Sera riporta
di una ricerca condotta dall’Università di Harvard che evidenzia le tendenze
prevalenti tra i giovani. I così detti millenials. E si respira.
Riporto alcuni risultati
evidenziati dall’autore dell’articolo Mauro Magatti.
“Cercano un equilibrio più
avanzato tra l’Io e il Noi.”
“hanno un atteggiamento critico
tanto verso il liberalismo sfrenato quanto verso lo statalismo aggressivo”.
Sono sensibili verso la crisi
dell’ambiente naturale perché ne pagheranno in prima persona le conseguenze.
“Fanno della tolleranza un
valore fondamentale”.
“I migranti visti più come
risorse che come minaccia”.
E molte altre cose …
Conclusione dell’Autore: “Così,
con forme, parole e modalità nuove, siamo forse all’inizio di un nuovo cambio
di generazione. Che, possiamo tutti augurarci, potrebbero trasformarsi presto
anche in cambio di paradigma sociale.”.
Domanda mia: quale leader
saprà immaginare progetti di futuro che contengano questi valori?
Non so chi, ma so chi non.
So chi non ci riuscirà.
Non ci riuscirà la vecchia
generazioni di sessantottini che sono arrivate ad occupare la società con un
cinismo senza pari.
Ma neanche le vecchissime generazioni
di quasi quarantenni e quarantenni che o scodinzolano dietro sessantottini
imbolsiti o si fanno le scarpe gli uni con gli altri con povertà culturale,
paura esistenziale e protervia esteriore impressionanti.
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